00:00 28 Maggio 2004

Possiamo ricavare energia elettrica dallo spazio?

Forse il modo più sicuro di produrre energia senza inquinare è spostare le centrali nello spazio. Uscendo dall'atmosfera si possono infatti sfruttare delle radiazioni solari più intense e il potenziale generato dal campo magnetico terrestre.

Qualche anno fa l’ESA ha lanciato un satellite che aveva come missione quella di capire se si potessero sfruttare certe zone dello spazio esterno all’atmosfera terrestre come una gigantesca dinamo. L’idea è venuta ad alcuni scienziati italiani ed intendeva sfruttare il diverso potenziale elettrico generato dal campo magnetico del nostro Pianeta a distanze variabili.

La spedizione consisteva in due sonde in orbita ad altitudini differenti collegate da un cavo elettrico lungo alcuni km.

Sapete cosa è accaduto? Dopo alcuni minuti di funzionamento si è sprigionata una corrente così forte che ha fuso il cavo e lo ha rotto! Fallimento o successo?

L’idea di risparmiare sulla bolletta della luce sfruttando lo spazio è venuta anche ad altri governi, tra cui il Giappone, da sempre privo di materie prime, con una pressante crisi energetica e contemporaneamente alle prese con gravi problemi ambientali a causa delle emissioni di CO2 e delle scorie nucleari da smaltire.

Entro il 2040, secondo la divisione spaziale dell’economia e dell’industria del Sol Levante, saranno messi a punto dei satelliti capaci di inviare energia dallo spazio.

Come?
Tramite 2 pannelli solari del diametro di 1 km, in orbita geostazionaria a 36000 km dalla Terra.
Con un peso di circa 20000 tonnellate ed un costo di quasi 2000 miliardi di yen (l’equivalente di 18 miliardi di euro) si genererebbe la stessa energia di una centrale nucleare, 1 milione di kw, senza inquinare.

Come trasportare a terra questa elettricità?
Attraverso delle microonde emesse da antenne lunghe 1 km e degli enormi ricettori (3-4 km di diametro) posti in zone desertiche o nell’Oceano. Questo sistema funzionerebbe anche di notte ed è tecnicamente realizzabile senza rischi per l’ambiente.

L’unico ostacolo è il costo, ancora troppo elevato. Infatti 1 ora di energia prodotta in questo modo costerebbe circa 23 yen contro i 9 di una centrale nucleare. Entro il 2040 il governo nipponico pensa di poter superare il problema riducendo i costi e passando finalmente ad un’energia più pulita.
Autore : Simone Maio