00:00 6 Giugno 2002

Le valli di Comacchio

Paesi ricchi di storia nella Camargue italiana.

Le Valli di Comacchio si collocano nelle provincie di Ferrara e Ravenna ed occupano la parte meridionale del Delta padano tra il Po di Primaro ed il Po di Volano.

Si possono raggiungere con la superstrada che conduce al mare o con la strada Romea che da Ravenna porta a Venezia. Le valli sono costituite da specchi d’acqua ampi e divisi tra loro da sistemi di dune naturali o artificiali.

Le acque sono poco profonde e salmastre e dopo le bonifiche degli anni sessanta, che hanno ridotto la loro superficie di un terzo, le valli che rimangono sono quelle di Fossa di Porto, di Lido di Migliavacca, di Campo e la Valle Fattibello.

Nei secoli passati le valli sono state utilizzate dagli abitanti di Comacchio per l’allevamento del pesce. In corrispondenza di alcuni canali che comunicano con il mare, i pescatori hanno installato i caratteristici “lavorieri” che sono strutture adatte a bloccare i pesci che emigrano. I lavorieri vengono aperti in primavera quando con l’acqua del mare entra il pesce novello e chiusi d’estate.

Oggi vi sono nuovi sistemi di itticoltura e un modernissimo impianto pilota si trova a Valle Campo. Qui il pesce, alloggiato in vasche, é seguito in ogni fase del suo sviluppo.

Comacchio é una città d’acqua, incastonata tra le valli ed il mare. Concepita su tredici isolette, conquista ed affascina con l’intreccio dei suoi canali e ponti monumentali ed é il punto di partenza per un giro nelle valli.

Di qui si può partire per un giro in barca scivolando nel silenzio dei canneti lungo valli e canali, fermarsi a visitare i “casoni di valle” veri e propri musei degli impianti, degli attrezzi da pesca e della difficile vita dei percatori. Oltre alle escursioni in barca c’é la possibilità di effettuare passeggiate a piedi seguendo gli argini che separano le lagune. Lungo gli argini ed i dossi sono disseminate piante erbacee alofile capaci di sopportare l’intensa salinità del suolo, e le “barene”, isolotti appiattiti che in gran numero orlano le valli.

I dossi e le barene sono meta di molti uccelli tra cui i gabbiani, che qui si riproducono. Degna di nota é la penisola di Boscoforte, un cordone di dune, che per circa 6 Km si sviluppa tra le Valli Fossa di Porto e Lido di Magnavacca.

Il luogo comune che cataloga la zona come valle delle zanzare è stato superato. Data l’elevata umidità però in inverno sono frequenti le nebbie e d’estate i temporali, anche se non frequenti, possono risultare particolarmente forti.
Autore : Redazione