00:00 12 Aprile 2008

Il risveglio della natura: cause ed effetti

Le giornate si allungano e il sole scalda sempre di più l’ambiente. La primavera è in azione ma le massa d'aria fredde impediscono un maggiore riscaldamento…

Il mese di aprile può essere considerato sicuramente come di transizione tra la stagione invernale che ci sta lasciando e la primavera che incalza.

Naturalmente con la parola “primavera” non si intende sempre tempo mite, con qualche nube di passaggio ed un venticello leggero che ci accarezza il volto. La primavera, come tutte le stagioni intermedie, presenta caratteri di notevole instabilità e mutevolezza, dato che le masse d’aria che vengono a confronto, possono presentare caratteristiche molto diverse.

Il cambiamento di stagione è percepito da tutte le forme di vita che popolano il nostro territorio, dagli animali alle piante.

L’aumento della temperatura, congiunto con il fotoperiodo, ovvero la quantità delle ore di luce che in questo lasso di tempo vanno aumentando, si ripercuote sulla natura che ci circonda e ne determina una sostanziale metamorfosi.

I primi animali che si accorgono dell’arrivo della nuova stagione sono sicuramente gli uccelli. Dopo essere stati “in silenzio” nei mesi invernali, già da marzo si cominciano ad udire i loro cinguettii al mattino. Per loro, la primavera è la stagione degli amori e i maschi cercano di attirare l’attenzione delle femmine con il canto.

Nelle ore centrali del giorno, quando il sole concede anche temperature gradevoli, è possibile scorgere addirittura le lucertole, seppure nei luoghi estremamente assolati. Questi animali a sangue freddo hanno bisogno del sole per raggiungere una temperatura corporea idonea a compiere i loro processi vitali.

Verso la fine del mese di marzo, anche gli uccelli migratori cominciano i loro lunghi viaggi, lasciando le terre delle basse latitudini alla volta dell’Europa centrale e settentrionale. Molto spesso si notano stormi di aironi o di cicogne che passano in formazione sulle nostre città. La loro direzione è in genere verso nord, guidate da un esemplare che si pone “in testa ” alla formazione, un po’ come in una squadriglia di aerei. Fateci caso!

Con l’arrivo dei primi caldi, ecco puntuali gli insetti che, con i loro ronzii, ci accompagnano anche nelle calde giornate estive. La loro presenza è estremamente importante per l’impollinazione dei fiori. Il polline è contenuto sugli stami, che rappresentano l’apparato maschile floreale; alcuni tipi di pollini possiedono addirittura degli uncini, in grado di rimanere attaccati al corpo dell’insetto per essere trasportati su un altro fiore. La penetrazione del polline nell’apparato floreale femminile (gineceo) ne determina la fecondazione.

Il tipo di impollinazione in questione è chiamata “entomofila”, ad opera quindi degli insetti. E’ sicuramente più efficace dell’impollinazione anemofila, più casuale e dovuta al vento.

In questo periodo fanno capolino anche le gemme sugli alberi ad alto fusto. Naturalmente gli alberi non mettono le foglie tutti nello stesso periodo: i faggi le mettono prima dei castagni, anche se sui pendii montuosi al di sopra dei 1000 metri di altezza è possibile vedere faggi ancora spogli alla metà del mese di aprile, a causa delle condizioni climatiche non proprio ottimali.

Importante, nel periodo primaverile, è sicuramente la pioggia. Questa, unita alle temperature in aumento, determina la crescita vegetativa classica di questo periodo. Per molte regioni italiane, infatti, la primavera rappresenta la stagione più piovosa dopo l’autunno.

Questa è la primavera, la stagione del risveglio anche per noi uomini. Nella frenesia della vita quotidiana, fermiamoci ogni tanto a cogliere gli aspetti naturalistici di questa magnifica stagione, può essere un modo per ritrovare maggiore serenità ed amare di più la vita.
Autore : Paolo Bonino