00:00 12 Novembre 2002

Stratocumuli e Nembostrati: tipologie e differenze

Si tratta di due tipi di nubi abbastanza comuni, che si possono osservare frequentemente nei nostri cieli.

Tra tutti i tipi di nubi presenti in natura, gli Stratocumuli sono sicuramente quelle più diffuse. Esse si collocano tra i 600 e i 2000 metri di altezza e si originano quando una massa d’aria più calda scorre al di sopra di un cuscino freddo in prossimità del suolo.

Presentano colori molto variabili, dal bianco al grigio ed hanno una base piuttosto appiattita, sormontata da una sommità abbastanza irregolare.

Possono estendersi per parecchi chilometri in senso orizzontale, pur presentando uno spessore piuttosto ridotto.

Da queste nubi non cadono mai piogge copiose, anche se in caso di banchi di Stratocumuli più spessi possono cadere delle pioviggini o delle deboli piogge.

Se la temperatura lo consente questi annuvolamenti possono determinare anche delle nevicate: il classico “cielo da neve” è molto spesso formato da banchi di Stratocumuli molto estesi in orizzontale.

Abbastanza diffusi, anche se non come gli Stratocumuli, i Nembostrati accompagnano le nostre giornate di pioggia. Queste nubi, infatti, sono tipiche di condizioni di maltempo e si presentano come una distesa nuvolosa di colore grigio o scuro.

La loro base, molto spesso, risulta poco visibile a causa della pioggia continua che scende al di sotto di essa.

Le precipitazioni sono di tipo moderato, anche se non mancano dei rovesci un po’ più intensi, anche se a carattere intermittente, intervallati da pioggia più debole.

I Nembostrati si originano quando una zona viene interessata dalla parte più attiva di un fronte caldo. La continuità della pioggia è data dalla copertura pressoché compatta che queste nubi danno, in attesa dell’arrivo del fronte freddo che si presenterà con nubi a sviluppo verticale.

Frequentemente al di sotto dei Nembostrati vi sono nubi ancora più basse e frastagliate che corrono con il vento. Queste possono essere collegate o no con essi e si muovono in direzione della corrente dominante in prossimità del suolo.
Autore : Paolo Bonino