00:00 5 Dicembre 2011

Sfonda o non sfonda? Ecco come capire dove arriverà il muro del Foehn

Il vento tiepido che cade dalle montagne non sempre porta aria secca e bel tempo. Ecco cosa può accadere e perchè.

 Sfonda o non sfonda? Quando il vento che irrompe sulle nostre città arriva dalle montagne e prende il nome di Favonio, ha già subìto una innumerevole serie di processi fisici. Quello che a noi serve sapere, sia in sede di previsione che da un punto di vista pratico, è capire quanto ci ripareranno le nostre montagne dalle masse nuvolose che si addossano lungo i versanti opposti dove spesso portano anche piogge e nevicate.

Supponendo di trovarci sulle Alpi, ma il discorso è estensibile benissimo anche alla catena appenninica, i venti che incidono in modo quasi perpendicolare sono costretti a salire forzatamente i versanti settentrionali con relativa condensazione di nubi ed eventuali precipitazioni. L’entita dei fenomeni sarà proporzionale all’umidità della massa d’aria in origine.

Ma come facciamo a sapere se questi fenomeni rimarranno oltre la cresta o sconfineranno sulle nostre regioni? Due sono gli elementi da considerare: primo, lo spessore verticale della massa d’aria e la sua stabilità; laddove ci trovassimo dinnanzi ad aria polare marittima, quindi di notevole spessore e magari anche instabile, la cresta alpina si farà sfuggire diverse frange nuvolose che poi disegneranno nei cieli dei nostri versanti, della val Padana le tipiche nubi orografiche, ossia altocumuli e altostrati, a volte di forma bizzarra come i famosi "pesci del Foehn". Pensate che in caso di risonanza le onde orografiche possono allungarsi anche per diverse centinaia di chilometri e, nel caso del Foehn alpino, spingersi fin sul nostro meridione.

Il secondo elemento che rischia di fare allungare addirittura il muro nuvoloso, noto anche come "muro del Foehn", sui nostri versanti, è la potenza della Corrente a Getto. Laddove ci trovassimo dinnanzi a notevoli massimi di vento presenti in alta troposfera, le frange nuvolose svuluppatesi lungo le creste alpine tenderanno ad essere trasportate per diversi chilometri verso sud, fino a coinvolgere anche buona parte dei versanti sud-alpini con precipitazioni portate da settentrione ben oltre la linea di cresta.

Questi due elementi andranno attentamente considerati nel caso in cui si abbiano in previsione attività all’aria aperta lungo l’arco alpino, poichè lo sfondamento del muro del Foehn può portare fenomeni inaspettati anche nelle valli normalmente poste al riparo e che dovrebbero godere di tempo soleggiato e secco. In inverno sono da mettere in conto anche violente bufere di neve, esaltate dalla caratteristica azione di risucchio provocata dallo stramazzo del vento e dai rotori di cresta, bufere addirittura più violente di quelle che si manifestano sul versante sopravento dove lo sbarramento provoca al contrario un rallentamento delle correnti, con precipitazioni sicuramente più copiose ma certamente meno "cattive".

Autore : Luca Angelini