00:00 18 Gennaio 2020

Perchè spesso il terreno GELA e l’aria no?

Per la serie: questa non la sapevo.

           

L’aria è un cattivo conduttore di calore ed è in grado di scambiarlo in modo significativo solamente quando si trova a contatto con il terreno. Per questo spesso gela il terreno o le auto in sosta ma non l’aria. Gli agricoltori sono preoccupati quando le previsioni indicano temperature minime di +1°C e in realtà nei campi all’alba trovano la brina e temperature inferiori allo zero.

La presenza di vento superiore ai 4-5 nodi impedisce le gelate. Solo durante l’afflusso di aria di origine artica o polare continentale sarà possibile osservare temperature sottozero mentre soffia il vento. Anzi in questo caso il vento può favorire un ulteriore raffreddamento anche nelle aree cittadine, limitando la restituzione del calore degli edifici all’ambiente.

Sono però casi particolari che in Italia non si vivono spesso. Spesso durante una fase di favonio le aree riparate dal vento offrono minime sotto lo zero con una leggera brina che ricopre i campi, appena si esce da questa zona con aria tranquilla, la presenza del vento fa risalire il termometro anche oltre i 5°C e non c’è più traccia di gelo. Per formare nebbia che gela occorre molta umidità e temperature costantemente al di sotto dello zero. In condizioni normali le zone appena al di fuori della nebbia riceveranno forti gelate e brinate, quelle sotto la cappa di nebbia avranno valori termici appena superiori allo zero e nessuna traccia di gelo, a meno che non si viva un episodio di NEBBIA FREDDA, allora il gelo sarà diffuso anche sotto lo strato di nebbia.

L’irraggiamento in atmosfera limpida e calma è la cosa più importante per raffreddare l’aria. In situazioni di alta pressione lo strato d’aria a contatto con il suolo può essere molto freddo (ci riferiamo ai primi 5cm, l’aria fredda infatti si concentra in basso), al secondo piano di una casa adiacente al terreno il termometro può invece indicare punte superiori allo zero anche di 3-4°C.

Il gelo autunnale scompare presto durante la mattinata, in quanto il calore dell’estate ha raggiunto gli strati profondi del terreno e ora si sposta verso la superficie. Per la stessa ragione le nevicate precoci non rimarranno molto sul terreno.

GULP! Il terreno usato per colmare uno scavo non è mai troppo compatto e diventa un cattivo conduttore di calore, agisce da isolante e conserva di più il gelo! Le nevicate tra fine dicembre e la metà di gennaio sono in genere quelle che rimangono più a lungo sul terreno nel nostro Paese.

Autore : Alessio Grosso