00:00 1 Marzo 2012

Nubi basse e nebbie marittime, fenomeni tipici primaverili

Durante la stagione tardo invernale ed inizio primaverile, l’arrivo delle prime masse d’aria più calde in quota favoriscono la nascita di questi particolari fenomeni, di cui la presenza del mare svolge un ruolo fondamentale.

Lo stato del tempo attuale contempla spesso la presenza di aree di alta pressione a spasso per il Mediterraneo. Le temperature risultano generalmente sopramedia alle quote superori e nelle valli interne.

In che modo reagisce il mare all’arrivo dei primissimi tepori primaverili?

Il mare come un perfetto termoregolatore, risente in modo marginale delle marcate escursioni termiche che coinvolgono le zone di terraferma e l’aria atmosferica. La grande massa d’acqua si riscalda e si raffredda in modo molto graduale nel corso di diversi giorni, a seconda dell’influenza di una o dell’altra condizione atmosferica.

Il mare durante la stagione invernale è paragonabile ad un termosifone. Rilascia gradualmente calore all’ambiente esterno, mitigando le aree costiere ed impedendo che queste ultime vadano di parecchi gradi sotto lo zero anche durante le irruzioni fredde.

In estate il mare favorisce la nascita di brezze rinfrescanti che, specialmente durante la prima parte della stagione estiva mitiga molto il clima dei settori costieri, impedendo che le temperature salgano a valori troppo elevati, svolgendo quindi un azione opposta, quella di raffreddare.

Durante la stagione primaverile le prime masse d’aria più tiepida si trovano a stretto contatto con la superficie marina raffreddata dai mesi invernali. Avviene così di sovente la condensazione stratificazioni nuvolose a quote basse che ingrigiscono i cieli delle aree prospicienti le coste. Durante i mesi di marzo e aprile non è raro specialmente lungo le coste tirreniche, assistere a diverse giornate caratterizzate da cieli spesso nuvolosi.

La coltre nuvolosa è provocata dalla differenza di temperatura tra la massa d’aria a diretto contatto col mare, che viene mantenuta fredda dal mare stesso, e la massa d’aria molto calda che la sovrasta. Come un vetro che separa un ambiente caldo da uno freddo tende ad appannarsi, in libera atmosfera l’aria calda dell’anticiclone alle quote superiori, è posta a diretto contatto con l’aria più fredda che staziona sopra il mare, creando condensazione.

Condensazione di nubi basse che hanno uno spessore modesto, ma che tuttavia possono “resistere” diversi giorni in base alla tenacità dello strato di inversione, ingrigendo le giornate delle località marittime.


Lo stato del tempo di questi giorni vede la presenza di un anticiclone di matrice calda influenzare direttamente il nostro paese. In questo contesto è facile assistere alla formazione di addensamenti nuvolosi di tipo basso marittimo. La visione di questi banchi nuvolosi dalle località pianeggianti lascia lo spettatore abbastanza indifferente.

In queste condizioni il massimo dello spettacolo viene offerto dallo scenario che si respira ad alta quota. Salendo generalmente sopra i 1000 metri infatti, appena si varca la soglia tra l’aria marittima fresca e umida e quella calda e secca dell’anticiclone, ci si troverà immediatamente proiettati al di sopra dello strato nuvoloso.

Lo stacco così netto tra l’atmosfera grigia e fosca che sta sotto l’inversione, e quella tersa e limpida al di sopra, talvolta può essere sorprendente. Siamo solo all’inizio della primavera e se il trend caratterizzato dalla presenza di forti anticicloni dovesse proseguire, ci saranno numerose occasioni di assistere a questo spettacolo nei nostri cieli.

 

Autore : William Demasi