00:00 26 Dicembre 2012

Nevicate da addolcimento – nevicate da irruzione: quali differenze?

Analizziamo assieme le diverse tipologie di evento nevoso che si possono osservare sul nostro stivale

Quando abbiamo a che fare con una precipitazione che cade su di una colonna d’aria interamente sottozero o prossima allo zero, la precipitazione che altrimenti arriverebbe in superficie come pioggia, si presenta come nevosa. In caso di neve quindi, l’andamento del tempo è del tutto analogo a quanto avverrebbe in caso di precipitazione piovosa.

 Nell’ambito delle diverse sfumature climatiche osservabili sul nostro Paese, i fenomeni nevosi rappresentano sicuramente uno degli aspetti più affascinanti ma anche più studiati sia dall’appassionato che si dedica allo studio di questa scienza, sia dalla persona comune. Le tipologie di nevicata possibili sull’Italia rispondono alle caratteristiche intrinseche del clima di ciascuna zona del Paese.

 Quando si parla di “tipologia di nevicata” ci si riferisce ai processi termodinamici che portano all’origine della precipitazione con la conservazione del fiocco sino al suolo. Non tutte le nevicate hanno infatti la stessa origine e non presentano tutte la stessa evoluzione dal loro inizio alla loro conclusione.

La “storia” di una nevicata è quindi espressione diretta delle dinamiche caratteristiche di ciascuna perturbazione. Sul nostro Paese sono sostanzialmente due le tipologie di evento nevoso osservabile:

– la nevicata da addolcimento

 – la nevicata da rovesciamento o da avvezione fredda

 La nevicata da rovesciamento o da irruzione è di solito provocata dall’arrivo sul nostro Paese di masse d’aria molto fredde a tutte le quote. Questo tipo di nevicata predilige solitamente i versanti orientali della penisola e di sovente è provocata dall’ingresso di una massa d’aria fredda continentale sulle nostre regioni a partire dal settore balcanico. In questo caso l’arrivo delle nubi e delle precipitazioni denuncia l’ingresso di aria più fredda alle quote superiori che tende a rendere instabile la massa d’aria favorendo con l’arrivo delle precipitazioni un rovesciamento di aria fredda dalle quote superiori verso il suolo.

 Si tratta quindi di una nevicata che comporta una diminuzione della temperatura introducendo aria fredda. Abbiamo quindi a che fare con il processo inverso alla nevicata da “addolcimento” la quale appunto “addolcisce” le temperature segnalando il graduale ingresso di aria più tiepida a partire dalle quote superiori.

 Questo tipo di nevicata predilige i settori adriatici ma può presentarsi in qualsiasi regione d’Italia a seconda della sinottica presente. Quando una massa d’aria molto fredda fa ingresso dalla valle del Rodano, spettacolari nevicate da irruzione sono possibili anche lungo i versanti tirrenici di Lazio, Toscana, Liguria.

 La nevicata da addolcimento avviene quando una massa d’aria umida e tiepida sovrascorre al di sopra di uno strato d’aria più fredda precedentemente affluita e che occupa i bassi strati atmosferici. Questo tipo di nevicata è caratteristica quindi dei fronti caldi e preannuncia solitamente un aumento successivo della temperatura.

 Il sovrascorrimento dell’aria umida (in genere Scirocco) al di sopra di quella fredda, in un primo momento “isola” termicamente la bassa atmosfera dall’aumento termico, col passare del tempo lo Scirocco erode lo strato di aria fredda penetrando gradualmente più in basso riscaldando l’intera colonna d’aria facendo talvolta trasformare la neve in pioggia.

 Questa tipologia di nevicata è possibile segnatamente sulle regioni settentrionali quando al termine di un’irruzione d’aria fredda da nord o da est sopraggiunge una perturbazione dai quadranti occidentali che convoglia aria mite. La stagnazione dell’aria fredda è particolarmente agevolata sul comparto nord-occidentale italiano dove l’orografia svolge un’azione importante. L’Appennino Ligure a sud, la cintura delle Alpi ad ovest ed a nord racchiude la piana Padana occidentale come all’interno di una “sacca” agevolando lo scorrimento dello Scirocco solo alle quote superiori.

Sulle regioni di nord-est il cuscino d’aria fredda risulta più cedevole e di durata complessivamente minore. Quando lo Scirocco conquista il mar Adriatico il vento meridionale riesce ad imporsi agevolmente anche al livello del suolo determinando un rapido aumento della temperatura in grado di operare il passaggio di stato da neve a pioggia nel giro di poco tempo.

 

Autore : William Demasi