00:00 18 Gennaio 2002

MRF: un grande modello da maneggiare con cura

Il modello fisico-matematico più amato ed odiato dagli appassionati.

Ciascun centro meteo appronta il proprio LAM meteorologico o si affida all’interpolazione dei principali modelli disponibili in rete o a pagamento. Per LAM si intende un’elaborazione con dettaglio spaziale fino a 30 km ad intervalli cronologici non superiori alle 6 ore, ma chi non ha disposizione tutto questo deve affidarsi ad un modello e seguirne passo passo capricci, glorie e sconfitte.

Tra i modelli più gettonati, forse perchè è quello che osa di più in termini di estensione previsionale, c’è il Multi-Range-Forecast, meglio noto come MRF, elaborato dal centro meteo nazionale statunitense.

Non vogliamo qui stendere un trattato sull’attendibilità di questo modello ma precisiamo comunque che si tratta potenzialmente di uno tra quelli che utilizza il maggior numero di armoniche per elaborare la previsione.

In altra sede spiegheremo meglio in cosa consiste una previsione spettrale, vi basti per intanto sapere che il grigliato utilizzato da MRF è di 80 km per la previsione valida fino ad 84 ore con utilizzo di ben 170 armoniche, solo il modello di Reading supera questo valore con uno schiacciante 511!
Ben 42 sono i livelli verticali presi in esame.

Se però ci estendiamo nel tempo spingendoci tra le 96 e le 168 ore il numero di armoniche scende a 126 e la risoluzione orizzontale a circa 100 km.

Sono solo 62 le armoniche nelle previsioni che si spingono a 384 ore; logicamente la risoluzione orizzontale passerà a 200 km.

Oltre 700 processori IBM provvedono a tutti questi calcoli elaborando miliardi di operazioni al secondo.
In poche ore i previsori ricevono tutti i dati di cui hanno bisogno.

E’ chiaro che un modello del genere meriti grande rispetto ma non possiamo pretendere di avere un’analisi perfetta dopo il quarto, quinto giorno previsionale quando il passo di griglia diventerà sempre più largo. E’ chiaro che tutte le catene montuose verranno valutate ad altezze inferiori e le situazioni potrebbero dunque presentarsi estremizzate.

Se però già a tre giorni si apprezza una linea di tendenza ben definita, ci sono buone probabilità che questa possa ripetersi tra 7, 10 o 12 giorni, il tempo è un pigrone e riscrive i “copioni” con molta lentezza.
Autore : Alessio Grosso