00:00 1 Novembre 2000

L’effetto Coriolis

L'attrito con la superficie terrestre

Il gradiente barico orizzontale rappresenta in pratica la forza che fa muovere il vento e, come tale, ha un’intensità, una direzione ed un verso.
L’intensità é data dalla distanza tra le isobare, la direzione ed il verso vanno sempre da un’aria di alta ad una di bassa pressione, tagliando perpendicolarmente le isobare.

Tuttavia i venti non attraversano le isobare perpendicolarmente, secondo la direzione del gradiente barico.
La deviazione che essi subiscono rispetto a tale direzione é una conseguenza della rotazione terrestre e viene chiamata effetto Coriolis, dal nome del suo scopritore.
Tutti gli oggetti che si muovono liberamente sulla superficie terrestre, vento compreso, vengono deviati verso destra nell’emisfero settentrionale e verso sinistra in quello meridionale.

La deviazione causata dall’effetto di Coriolis si può caratterizzare come segue:
a) é diretta sempre perpendicolarmente alla direzione del flusso dell’aria
b) influisce solo sulla direzione del vento e non sulla sua velocità.
3 dipende dalla velocità del vento: tanto più veloce é il vento, tanto maggiore é la deviazione che esso subisce.

Come fattore modificatore del vento l’attrito con la superficie terrestre,(strato limite),ha una certa importanza solo negli strati bassi dell’atmosfera: esso rallenta il movimento dell’aria e altera la direzione del vento.

Al di sopra dei 3000m si trova la libera atmosfera, dove le conseguenze dell’attrito con la superficie sono ormai trascurabili, i venti scorrono quasi paralleli alle isobare e sono detti geostrofici.

Nella libera atmosfera l’inversione termica si riduce a 1-2°C al giorno.
Autore : Redazione