00:00 21 Ottobre 2002

Il curioso linguaggio della meteo

Promontori, selle, anticicloni.

Spesso l’arido gergo meteorologico disorienta il profano oppure il giovane che si avvicina a questa scienza, magari incuriosito da un singolare evento atmosferico e desideroso di saperne di più.

In realtà la terminologia non è poi così complessa e utilizza termini “impropri” per definire le varie configurazioni bariche. Così su una carta del tempo sentirete parlare di un promontorio, termine rubato alla geografia, per definire una zona di alta pressione caratterizzata da isobare aperte, a forma di U o di V.
Si tratta dell’estensione di anticicloni e assicurano dunque tempo buono.

Figura opposta è la saccatura che dovete proprio immaginarvi come un enorme sacco che ospita nubi e precipitazioni: anche qui la forma è a U o V con pressione più bassa all’interno della U.

Infine c’è un termine presto in prestito dall’ippica: sella. E’ la zona per così dire “neutra” a pressione relativamente bassa, compresa tra due anticicloni e due depressioni. Le selle sono effimere e non sono associate a condizioni meteorologiche particolari, anche la ventilazione nella zona risulta poco sostenuta.
Autore : Alessio Grosso