00:00 22 Maggio 2013

Cosa sono i temporali da “linea secca”?

Sono fenomeni convettivi che si originano lungo un fronte di discontinuità igrometrica. Possono essere improvvisi e talvolta anche accompagnati da fenomeni violenti.

Il termine "fronte secco" e i suoi sinonimi "linea del punto di rugiada", oppure "linea secca" derivano da quello americano "Dry line", coniato dai cacciatori di temporali statunitensi alle prese con i fenomeni violenti che spesso e volentieri nel corso della stagione estiva solcano le loro plains, le grandi pianure statunitensi. Per motivi locali i temporali da linea secca negli USA assumono anche il nome di Marfa Front).

Come ogni moda che si rispetti, anche la linea secca è riuscita a varcare le sponde dell’oceano e ad approdare entro i confini italiani, identificando con quella dicitura un fenomeno di proporzioni sicuramente minori ma comunque piuttosto frequente anche dalle nostre parti. L’esempio più chiaro e ricorrente lo ritroviamo sulla Pianura Padana, allorquando ci troviamo sotto l’influenza di correnti settentrionali sottoposte alla meticolosa opera di filtraggio operata dall’arco alpino.

In quel frangente le regioni di nord-ovest finiscono sotto il Foehn, vento settentrionale alquanto secco, mentre quelle nord-orientali si trovano sotto l’azione di un minimo di pressione a mesoscala (di proporzione sub-regionale) nato per motivi orografici e sovente centrato sull’alto Adriatico.

La rotazione antioraria delle correnti al livello del mare preleva aria umida dall’Adriatico e la sospinge verso la pianura Padana tramite venti da est. Questi vanno quindi a scontrarsi contro i flussi secchi favonici prima descritti in discesa dalle quote superiori. Lungo la linea di contatto tra l’aria secca in quota ad ovest e quella umida ad est al suolo si sviluppa un vero e proprio fronte, la cua caratteristica saliente però non deriva tanto da una differenza termica, quanto appunto da un salto igrometrico, ovvero di umidità.

Basti sapere inoltre che l’aria secca, o meglio aria con bassa umidità specifica, è più densa e quindi più pesante dell’aria umida, caratterizzata da umidità specifica più elevata. Se l’aria secca, come nella situazione descritta, viene a trovarsi al di sopra dell’aria umida, si generano intensi moti verticali per compensare lo squilibrio creatosi, esattamente come accade quando aria fredda (più densa e pesante) si trova a scorrere sopra aria umida (meno densa e più leggera). Da qui la genesi dei temporali.

Le zone interessate in modo più frequente dal fenomeno della linea secca vanno dalla pianura lombarda centro-orientale a quella veneta, a quella emiliana. I temporali connessi con questo tipo di situazione possono a volte degenerare anche in individui supercellulari forieri non solo di grandinate ma, se la componente dinamica lo consente, anche di pericolosi tornado.

Autore : Luca Angelini