00:00 6 Giugno 2001

Circolazione atmosferica globale

Per conoscere meglio le zone climatiche della terra occorre fare un accenno alla circolazione atmosferica planetaria, circolazione che si svolge nella troposfera, che dalla superficie terrestre giunge ad un’altezza di 8-9 Km sui poli mentre raggiunge i 16-18 Km sull’equatore.

Se la terra fosse ferma ed il sole compisse un giro in un giorno intorno al piano dell’equatore si registrerebbe una temperatura media annuale minima ai poli e massima all’equatore.

Si avrebbe negli strati bassi dell’atmosfera un movimento di aria fredda dai poli verso l’equatore e viceversa di aria calda dall’equatore ai poli.
Questa circolazione in realtà non si verifica in quanto la rotazione terrestre la modifica. Si parla pertanto di una circolazione tropicale, una polare ed una intermedia.

**Circolazione tropicale**

Esaminando l’emisfero boreale, osserviamo che sulla verticale della banda equatoriale si ha un movimento lento ascendente dell’aria che, giunta in quota, si dirige verso nord e successivamente piega verso est. Ciò é dovuto alla rotazione terrestre. In questo modo si formano i venti a componente occidentale chiamati contro-alisei che spirano a quote che superano i 5.000 metri di altezza.

L’aria dei contro-alisei che era calda a contatto con la superficie terrestre, salendo e muovendosi in quota si raffredda ed inizia lentamente a discendere sino a raggiungere la terra.

Questo avviene intorno al 30° parallelo. In seguito l’aria ritorna verso l’equatore e forma correnti provenienti da nord-est che prendono il nome di venti alisei.
Gli alisei si formano a livello del suolo e spirano con costanza. Questa prima circolazione tropicale chiusa si chiama “cella di Ha-dley “ dal nome del metereologo inglese studioso della circolazione tropicale e si distingue per una zona di basse pressioni al suolo lungo la fascia equatoriale dovuta alle temperature e alla convergenza dì alisei boreali e australi, e da una di alte pressioni attorno al 3O° parallelo.

Nella zona equatoriale ove giungono, seguendo gli alisei, masse d’aria con grandi quantità di vapore si formano, con il sollevamento dell’aria, nubi a sviluppo verticale che generano piogge molto abbondanti.

Intorno al 3O° parallelo invece, le masse d’aria che scendono verso la terra sono calde ed asciutte perchè hanno perso tutto il vapore e costituiscono il clima arido particolare dei deserti.

**La circolazione polare e quella intermedia**

Una seconda circolazione chiusa si ha sulle calotte polari.
Quì l’aria fredda del polo si muove verso sud ma tende poi a deviare verso ovest a causa della rotazione terrestre, generando i venti polari freddi di nord-est.
Spostandosi verso sud, l’aria lascia le zone polari fredde e, muovendosi su zone più calde, si riscalda a contatto con il suolo, diventa più leggera e tende a salire. Dal 6O° parallelo, ove questo accade, le stesse masse d’aria si dirigono nuovamente verso il polo sotto forma di correnti sud-occidentali.
Questa seconda circolazione chiusa è detta “cella polare”.

L’aria che scende sul polo genera al suolo una zona di alte pressioni; intorno al 60° parallelo, invece, genera una fascia di basse pressioni sub-polari.
Nella zona temperata, compresa tra le due circolazioni tropicali e polari (chiuse) l’aria è portata a muoversi verso il polo La rotazione terrestre imprime invece un movimento in direzione dei paralleli e l’aria da ovest si sposta verso est. Questo genera l’ampia fascia delle correnti occidentali compresa tra i tropici e i circoli polari.
Le correnti occidentali occupano quasi tutta la troposfera ed al livello della tropo-pausa l’aria torna verso i Tropici e poi discende nuovamente verso il suolo invertendo la rotta. Questa circ olazione atmosferica è detta “cella di Ferrel”.
Le correnti occidentali determinano, nella zona interessata, spostamenti al cambio delle stagioni.

Nella stagione calda le radiazioni solari investono per sei mesi la calotta polare; ne consegue che la massa d’aria si riscalda e la parte che rimane fredda occupa una zona minore.
Inoltre dal momento che il contrasto termico tra l’aria polare e la sub-tropicale diminuisce, le correnti occidentali sono meno intense e si muovono verso latitudini maggiormente elevate.

La circolazione atmosferica divisa a “celle”evidenzia il contrasto tra la parte fredda e quella calda delle correnti occidentali.

Questo contrasto può essere concentrato in una linea detta di “discontinuità” e che traccia il confine tra due tipi di aria che hanno diversissime caratteristiche termodinamiche.

Lungo la linea di discontinuità si generano onde minori orizzontali dette “onde di Bjerknes”dovute alle grandi irruzioni di aria fredda ed i richiami di aria calda.

Le masse di aria fredda spostandosi verso sud e quelle di aria calda verso nord danno origine ad un grande scambio termico tra i Tropici e le zone polari.
Questo scambio termico distribuisce sulla terra l’energia che la fascia equatoriale, rispetto alle zone del polo, riceve in eccesso dal sole.
Autore : Redazione