00:00 22 Gennaio 2004

Che cos’è lo “scaccianeve” in montagna?

Si tratta di un fenomeno in stretto rapporto con il vento forte in montagna. Cerchiamo di capire come si origina.

Durante il periodo invernale, molte persone non rinunciano all’appuntamento con la “settimana bianca”: l’Italia è un Paese montagnoso e quindi perché rinunciare, se è possibile, a sette giorni di completo relax sulla neve oppure a qualche bella sciata?

Quando si è giunti a destinazione, con le vette montuose che vi circondano, spesso si nota un fenomeno particolare che si manifesta in prossimità della cima più alta: la neve viene sollevata con forza da terra e il monte sembra quasi “fumare” sulla sua sommità.

Se poi tramite una funivia si sale in quota, l’effetto risulta ulteriormente amplificato, con la neve che si solleva e ci picchia in faccia, con notevole fastidio.

Il sollevamento forzato della neve da terra da parte di raffiche di vento più o meno violente viene chiamato “scaccianeve”.

Naturalmente ogni volta che si manifesta una raffica di vento al di sopra di una superficie innevata non sempre si verifica questo fenomeno: se la neve risulta pressata e compatta, nella maggior parte dei casi il vento non riesce a sollevarla e lo scaccianeve non si verifica.

Se invece abbiamo assistito ad una nevicata con accumulo al suolo anche di pochi centimetri che si sono depositati al di sopra di uno strato compatto, alla prima raffica di vento la neve farinosa appena scesa verrà sollevata immediatamente.

Lo scaccianeve può essere basso oppure alto a seconda della forza del vento.

Se la neve viene sollevata ad altezze modeste e non crea grossi problemi alla deambulazione si parla di “scaccianeve basso”.

Se invece le raffiche di vento sono molto potenti e la neve sollevata da terra riesce a ridurre la visibilità ed ostacola la deambulazione si parla di “scaccianeve alto”.

Lo scaccianeve alto è particolarmente temuto dagli alpinisti, in quanto oltre ad ostacolare un’eventuale escursione in quota, riduce enormemente le potenzialità respiratorie già in parte compromesse ad una certa altezza.

L’alpinista percepisce una sorta di soffocamento dovuto alla miriade di particelle di neve presenti nell’aria. Questo fatto risulta particolarmente pericoloso, soprattutto se si è ad altezze considerevoli.
Autore : Paolo Bonino