00:00 13 Luglio 2010

Caldo torrido ed afoso: qual è la differenza?

Gran confusione nei mezzi di informazione ogniqualvolta si debba disquisire sulle condizioni del caldo che man mano si presentano. Facciamo un po' di chiarezza.

Se ne sentono di tutti i colori. Ormai però l’abitudine ci rende quasi immuni a certe "panzanate", tanto che ormai ci siamo assuefatti e sorvoliamo. Quando però il caldo che si para all’orizzonte inizia a diventare una cosa seria, conviene senz’altro dare un colpo di sterzo ai luoghi comuni e ancor peggio, alle superficialità linguistiche mettendo un po’ d’ordine a quanto si dice e si sente riguardo le condizioni che si possono verificare in caso di caldo intenso.

Ultimamente, per cercare di offrire le opportune indicazioni alle autorità, le Sale Previsioni dei centri meteorologici parlano di "indice di calore". A tal proposito si fa riferimento ad una tabella che riporta temperature e tasso di umidità relativa in associazione con le condizioni normalmente percepibili dal corpo umano. Indice piuttosto soggettivo, tuttavia sufficiente a inquadrare che tipo di caldo stiamo affrontando.

Normalmente in una fase di caldo particolarmente cattiva tendiamo a definire le giornate come "torride" per far risaltare il valore di temperatura estremamente elevato. Utilizzare questo termine però nel caso specifico è incompleto e potrebbe anche essere non corretto; difatti una giornata si può definire torrida solo se le elevate temperature sono accompagnate da un tasso di umidità estremamente basso. Ad esempio un clima caldo torrido è tipico dei deserti, oppure di zone spesso sottoposte in estate a venti di caduta dalle catene montuose. Si ha caldo torrido ad esempio se si registrano 35-40°C con il 15-20% di umidità.

Al contrario il caldo "afoso" è quello provocato da tassi di umidità molto elevati, con forte disagio per il nostro organismo, a causa del fatto che il sudore rimane incollato su tutto il nostro corpo senza poter evaporare; la Pianura Padana è in un certo senso il regno dell’afa in Italia durante l’estate, ma anche alcune conche montane alpine ed appenniniche subiscono spesso questo tipo di fenomeno. Di solito infatti in città come Milano, Bologna, Firenze o altri grandi centri urbani, si arrivano a registrare valori di 32-35°C con il 50-55% di umidità, se non oltre. Vedete, la temperatura è più bassa rispetto all’esempio precedente, ma il disagio è decisamente maggiore.

Autore : Luca Angelini