00:00 3 Settembre 2003

Altocumuli ed altostrati ondulati

Come si formano queste nubi?

Come sappiamo il vento che sentiamo sulla nostra pelle, quasi mai si riflette con le stesse caratteristiche alle varie quote dell’atmosfera, fino a 10 km di altezza; anzi spesso si genera il fenomeno detto “Wind Shear”, ossia un brusco cambiamento di direzione e velocità del vento nel passaggio da uno strato atmosferico a quello superiore (anche in pochi metri di dislivello).
Questo meccanismo contribuisce allo sviluppo dei banchi nuvolosi, delle perturbazioni e quindi delle piogge.

In qualche caso le nubi vengono disturbate da questi cambiamenti repentini delle caratteristiche delle masse d’aria, e danno vita a formazioni nuvolose suggestive o curiose, che vale la pena studiare.

Ad esempio quando un banco sottile di altostrati si trova a transitare in una zona dove c’è un wind shear molto marcato, al suo interno si creano dei piccoli vortici verticali, che in alcuni punti portano alla dissoluzione della nube, mentre in altri generano ammassi nuvolosi più intensi; si sviluppano quindi lunghe strisce nuvolose parallele fra loro e molto ravvicinate.
Se il vento alle quote più elevate è molto forte, allora le bande nuvolose tenderanno ad allontanarsi gradualmente.

Allo stesso modo gli altocumuli possono generare formazioni simili, solo che in questo caso le singole strisce nuvolose presentano alcune protuberanze cumuliformi, che le distinguono dagli altostrati; altra differenza fra i due tipi di nube riguarda la quota di formazione, visto che gli altostrati di solito si sviluppano più facilmente attorno ai 4-5 km di altezza, mentre gli altocumuli generalmente si stagliano attorno ai 2-4 km di quota.
Autore : Lorenzo Catania