00:00 15 Gennaio 2017

TEMPERATURE: ecco quali saranno i giorni più FREDDI per l’Italia

Nella settimana ormai imminente ci aspettiamo un ribasso delle temperature sino a valori di FREDDO INTENSO. Ecco QUANDO e DOVE ritroveremo la colonnina di mercurio su valori più rigidi.

Con l’approfondirsi di una circolazione depressionaria sul basso Tirreno, masse d’aria sempre più fredde di origine artico-continentale scivoleranno lungo il fianco orientale di una maestosa figura di alta pressione arroccata a nord-ovest dell’Italia, favorendo in tal modo un ribasso più deciso della colonnina di mercurio che si manifesterà soprattutto sulle regioni dell’Italia centro-settentrionale. Il flusso di correnti fredde da nord-est, accompagnate da una ventilazione assai tesa di Grecale e Tramontana trascinerà con sè isoterme che, alla quota di 850hpa (circa 1500 metri) si avvicineranno sino alla soglia fatidica dei -10°C

Non andrà tanto meglio ai livelli superiori, laddove tra martedì 17 e mercoledì 18 gennaio ritroveremo isoterme sino a -35°C alla quota di 500hpa (circa 5400 metri). Proprio a questa quota un nocciolo d’aria decisamente gelida sorvolerà le nostre regioni settentrionali, esasperando l’instabilità fatta di neve, rovesci di pioggia/grandine e temporali che guadagnerà quasi tutto il Paese. L’atmosfera sarà quindi ventilata e poco propensa a generare inversioni termiche in grado di portare alle quote pianeggianti valori termici di grande gelo. A rendere ulteriormente difficoltoso il calo della temperatura, addensamenti nuvolosi di passaggio che visiteranno anche le regioni del nord. 

Alla luce di queste considerazioni, l’apice del raffreddamento sarà di poco traslato in avanti nel tempo rispetto al picco minimo di temperatura atteso ai livelli superiori (martedì 17). Il momento più freddo potrebbe quindi ricadere nelle mattinate di mercoledì 18 e giovedì 19 gennaio, con la Valpadana in pole position a registrare i valori più gelidi. Temnperature ovviamente sotto lo zero conquisteranno però anche le aree interne e montuose dell’Appennino centrale e settentrionale, incluso ovviamente l’arco alpino. 

Entro breve tempo un commento alla previsione calcolata dal modello europeo. 

 

Autore : William Demasi