00:00 30 Marzo 2017

STAGIONALI: uno sguardo ai mesi di aprile e maggio

Il primo mese di primavera meteorologica si congeda sotto l'influenza portata dall'anticiclone sul Mediterraneo. Come si svolgerà la prossima mensilità di aprile?

Ricordiamo ai nostri lettori, come tali previsioni siano del tutto sperimentali e pertanto non abbiano alcuna pretesa di voler tracciare una linea di tendenza a carattere univoco. Il primo mese di primavera meteorologica, marzo, rappresenta un punto di incontro tra l’inverno ed i primi sussulti di risveglio stagionale. In questo senso, marzo 2017 ha portato con sè una situazione atmosferica che anticipa la tabella di marcia di almeno un mese.  

Le temperature di queste giornate sono più tipiche della terza decade di aprile piuttosto che della parte terminale di marzo; l’inverno ancora resiste sulle lande nord-europee ma ha abbandonato già da un pezzo i paesi dell’Europa meridionale, dove la primavera ha adesso libero campo di manifestarsi.

La linea di tendenza messa in luce dai modelli stagionali per la mensilità di aprile, mette ancora in evidenza la persistenza di un Vortice Polare abbastanza compatto; valori di NAO (North Atlantic Oscillation) lievemente positivi e di conseguenza una attività ciclonica abbastanza sostenuta, continuerà ad interessare i paesi del nord Europa. Anomalie termiche positive andranno a manifestarsi soprattutto sulla parte nord-orientale del continente (Scandinavia meridionale – Russia).

Sul bacino del Mediterraneo, l’oceano Atlantico e sull’ovest Europa, tali anomalie avranno minore consistenza e ciò suggerisce un aumento nell’incidenza delle situazioni depressionarie con perno i settori occidentali d’Europa. I settori sopraccitati potrebbero sperimentare un mese di aprile un po’ più instabile, soprattutto dalla seconda metà.

Maggio potrebbe proseguire su questo nuovo standard; le situazioni depressionarie sull’ovest Europa si farebbero più frequenti e con esse l’aumento nell’incidenza dalla pioggia, soprattutto su Iberia, Francia, settentrione d’Italia.

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, dovremo mettere in preventivo le prime ondate di calore africane, richiamate sul Mediterraneo dalle fasi prefrontali innescate dalla presenza delle ciclogenesi sull’ovest Europa. Tali ondate di calore andrebbero però a sfogare la loro furia sui settori orientali d’Europa, lasciando il Mediterraneo vulnerabile ai passaggi d’instabilità.

Le anomalie termiche positive più rilevanti andrebbero a concentrarsi sui settori orientali europei e la Scandinavia. 

Nel suo complesso, il periodo primaverile potrebbe sancire la modifica di un pattern impantanato ormai da molti mesi. L’attività depressionaria e con essa le precipitazioni e l’instabilità, tornerebbero visitatrici abituali nei settori ovest europei, condizionando spesso e volentieri anche il tempo del nostro Paese. Valori termici con scarti superiori alla media al centro-sud, in media o lievemente superiori al nord. 

In attesa della stagione estiva… 

Autore : William Demasi