00:00 30 Settembre 2013

Quella vasta anomalia calda concentrata sul medio oceano Atlantico

Nelle ultime settimane la persistenza di regimi anticiclonici sull'oceano Atlantico, ha portato come conseguenza l'intensificazione di una anomalia calda delle acque oceaniche, proprio di fronte al vecchio continente. Quali conseguenze potrebbe avere questa anomalia sul tempo previsto in Europa nel prossimo futuro?

Nonostante quanto successo in questi giorni appaia quantomai simile ai vecchi schemi seguiti dalle perturbazioni nei decenni passati, il tempo atmosferico dell’autunno inoltrato potrebbe seguire un percorso differente, proponendo schemi barici diversi rispetto a quelli che stiamo vivendo in queste giornate. Nelle ultime settimane è andata infatti instaurandosi una importante anomalia positiva della temperatura marina su una vasta porzione di oceano Atlantico. L’anomalia calda risulta particolarmente evidente sulla porzione di oceano posto alle medie latitudini, con uno scarto rispetto alla media di quasi +3°C, +5°C. L’anomalia calda va poi smorzandosi rapidamente sia volgendo lo sguardo all’Atlantico settentrionale, sia volgendo lo sguardo all’Atlantico equatoriale, aree dove la temperatura dell’oceano risulta pressochè in media.

In quale modo reagisce l’atmosfera alla presenza di anomalie oceaniche?

Ormai da parecchio tempo è stato appurato come la circolazione media atmosferica venga influenzata dalle anomalie positive o negative presenti nelle acque degli oceani. Scendendo maggiormente nel dettaglio, le correnti a getto, sorta di nastri trasportatori in grado di trascinare con sè i sistemi nuvolosi da una parte all’altra, tendono ad indebolirsi passando attraverso aree con anomalie superficiali marine votate al positivo, mentre al contrario le aree dell’oceano dominate da anomalie termiche negative, tendono a sostenere le correnti a getto, senza frenarne il transito. 

La presenza di questa anomalia così marcatamente positiva, potrebbe a tutti gli effetti impedire o quantomeno rendere più difficoltosa la penetrazione dei sistemi frontali in Europa passando dai quadranti occidentali (penisola Iberica) che di conseguenza potrebbero facilmente divenire sede di anticicloni. Le eventuali perturbazioni sarebbero così costrette a provenire dai quadranti nord-occidentali, trasportate da una corrente a getto che troverebbe meno resistenza proprio in corrispondenza della linea Islanda – Regno Unito – Francia.

In quanto tempo potrebbe rientrare questa anomalia? 

L’entità e l’estensione di questa vasta zona di acque più calde del normale, presenta tutte le carte in regola per poter resistere a lungo. Con tutta probabilità gran parte dell’autunno meteorologico sarà caratterizzato dalla presenza di questa anomalia che potrà essere smaltita solo con gradualità e con modalità ancora tutte da chiarire. 

 

 

Autore : William Demasi