00:00 18 Febbraio 2018

Quali differenze tra modello americano e modello europeo?

In sintesi, ecco la differenza tra la previsione del modello americano ed europeo, perché in uno il freddo sopraggiunge sull' Europa con più facilità mentre con l'altro modello no?

Negli ultimi giorni del mese, i modelli mettono in luce ormai da molti aggiornamenti una dinamica antizonale, cioè con moto delle correnti in Europa da est verso ovest che metterebbe in gioco masse d’aria gelide continentali dalla Russia. Tale dinamica poggia radici in una brusca soppressione nella portanza della corrente a getto zonale che andrebbe a creare delle importanti intrusioni di calore verso la fascia polare. Ebbene questa mattina i modelli mettono in evidenza due diverse evoluzioni che porterebbero sull’Europa e soprattutto sul nostro Paese, conseguenze molto diverse. Stiamo parlando dei due centri di calcolo principali, il modello americano e quello europeo. 

Di quali differenze stiamo parlando? 

Nella previsione del modello europeo, l’aria gelida scivolerebbe senza difficoltà verso i settori centrali ed occidentali d’Europa, privilegiando un percorso di tipo "basso" coinvolgendo anche una parte del nostro Paese con valori di grande freddo. 

Nella previsione del modello americano l’aria fredda sceglierebbe un percorso più settentrionale ed avrebbe una progressione più lenta. 

La differenza tra le due previsioni risiede in due fattori: 

Nella linea di tendenza del modello americano, l’aria gelida continentale troverebbe nel suo percorso temperature al suolo più elevate, in tal modo verrebbe favorita la formazione di una depressione sull’est Europa, con invorticamento della circolazione gelida che ne rallenterebbe l’evoluzione verso la Mitteleurope. 

In questa previsione vi sarebbe inoltre una grossa, sostanziale differenza nella tenuta del blocco sulla Penisola Iberica che verrebbe "rotto" precocemente dai flussi di correnti instabili oceaniche. Ne deriverebbe anche una maggiore facilità da parte dei flussi miti oceanici nel loro  nuovo tentativo di conquista dell’Europa. La zona di confluenza tra l’aria continentale e l’aria mite sarebbe quindi spostata più a nord ed il nostro Paese sarebbe soltanto sfiorato dal grosso del freddo che resterebbe confinato oltralpe.

Il modello europeo propone la tenuta più efficace del blocco sull’Europa occidentale ed uno scivolamento più efficace dell’aria siberiana verso l’Europa meridionale. Solo in un secondo momento il blocco anticiclonico sull’Iberia verrebbe "rotto" dalla circolazione depressionaria atlantica, dando luogo a dinamiche di interazione tra l’aria gelida ed i flussi più miti di derivazione oceanica. 

Ancora impossibile sbilanciarsi su quale delle due evoluzioni avrà una probabilità di successo più elevata. Lo spread resta troppo alto e gli scenari proposti dipingono un quadro ancora troppo caotico. 

Seguire gli aggiornamenti su meteolive.it 

 

Autore : William Demasi