00:00 31 Gennaio 2014

Focus NORD-EST: cosa accadrà nelle prossime ore?

Intensa fase di MALTEMPO determina la caduta di abbondanti nevicate sin sotto i 1000 metri di quota su molte aree alpine e prealpine dell'Italia nord-orientale ma ben presto lo Scirocco farà impennare le temperature e con esse la quota neve. Cosa è accaduto e quale sarà l'evoluzione atmosferica su questi settori nelle prossime ore?

Una fase di forte maltempo sta interessando già da diverse ore l’Italia centrale e settentrionale, portandovi piogge, temporali e nevicate diffuse già a bassa quota. L’angolo nord-occidentale dello stivale ha assistito ad una attenuazione delle precipitazioni nel corso della nottata mentre sui settori nord-orientali e su quelli centrali tirrenici, in queste ore il maltempo sta facendo la voce grossa.

Già nella giornata di ieri, giovedì 30 gennaio, copiose precipitazioni sono andate interessando le regioni nord-orientali italiane, portando tra le altre cose, nevicate assai abbondanti sui settori alpini e prealpini sino a bassa quota. Proprio il dato della neve risulta essere uno degli elementi più rilevanti di questa ondata di maltempo sul nord-est d’Italia, i fiocchi si sono fatti vedere generosi ed abbondanti già oltre i 500-700 metri di quota.

Assume caratteri di eccezionalità la nevicata che dalla scorsa notte è riuscita ad accumulare la bellezza di 70cm di manto fresco in provincia di Udine. I centimetri di manto nevoso sono stati misurati nel centro turistico di Forni di Sopra, 900 metri sul livello del mare nell’alta val Tagliamento. La neve cade copiosa anche su altre località delle Alpi orientali, bufere di neve imperversano sulla Carnia e sulle Dolomiti Friulane.

Da cosa sono state provocate le intense nevicate?

Merito di accumuli così rilevanti, l’intensa avvezione sciroccale che già da alcune ore sta investendo in pieno il nostro Paese. L’affondo ciclonico in questione, deriva dall’importante scivolamento di una massa d’aria polare-marittima che dapprima ha portato neve in pianura su diversi settori di nord-ovest, adesso determina un’impennata della temperatura che dai settori meridionali viaggia di gran carriera verso il nord-est italiano. Come sovente accade sul nostro Paese, il contributo umido (e spesso assai tiepido) del Mediterraneo riesce sempre a dire la sua. Capita così che l’esordio di fasi perturbate caratterizzate da temperature abbastanza fredde e nevicate a bassa quota, possano concludersi con avvezioni sciroccali di una certa rilevanza che, oltre a sciogliere la neve sulle pianure, può intaccare il manto nevoso anche a quote montuose.

Sarà proprio la caduta della pioggia e la rapida fusione del manto nevoso, il principale rischio idrogeologico che terrà col fiato sospeso alcuni dei settori nord-orientali italiani entro le prossime 36-48 ore. La quota neve che durante la notte è rimasta saldamente ancorata sotto i mille metri di altitudine, corre il serio rischio di girarsi in pioggia battente con fiocchi di neve confinati solo oltre i 1500 metri. La rapida fusione del manto di neve caduto al di sotto di tale quota, potrebbe dare origine ad alcune situazioni di potenziale criticità causati dall’ingrossamento di fiumi e torrenti che riceveranno contributi di acqua sia dalla pioggia che cade battente a quote basse, sia dalla fusione stessa della neve.

Situazione quindi da monitorare per il Veneto, il Trentino Alto Adige ma soprattutto il Friuli, che sarà il settore più colpito dalle precipitazioni sciroccali previste nelle prossime ore cadere abbondanti a ridosso dei contrafforti montuosi.
Un miglioramento delle condizioni atmosferiche su questo settore infatti, è previsto solo dalla giornata di domenica 2 febbraio in poi.

Autore : William Demasi