00:00 26 Maggio 2014

Bambini: è vero che quando cambia il tempo si ammalano?

La scuola sta finendo e i bambini dovrebbero ammalarsi di meno, invece qualche raffreddore è sempre in agguato, come mai?

Che bello! La scuola sta finendo e le malattie dei bambini con il caldo dovrebbero diminuire. In realtà il bambino sta meglio grazie all’aria più secca, che non favorisce un trasporto di virus e batteri così forte come quando c’è molta umidità nell’aria.

Anche nella bella stagione però quando il tempo cambia e arrivano un paio di giorni con temporali e temperature in brusco calo
si abbassano le difese immunitarie dei bambini. E’ proprio in giornate come queste che diventa importante una corretta igiene delle mani. 

Inoltre a rendere il bambino più vulnerabile può contribuire la stanchezza accumulata, specie se all’attività scolastica si affianca quella sportiva, magari quando il fanciullo è ancora troppo piccolo per sostenere il doppio sforzo.

La malattia più comune che si contrae comunque a scuola è il raffreddore. In media durante l’anno un bambino ne sperimenta almeno 4-5 e solo i più fortunati e resistentiscendono sotto tale numero.  

Se i bambini però si lavassero costantemente le mani prima di consumare i pasti o la merenda l’incidenza delle affezioni alle prime vie respiratorie (complicate eventualmente da otiti e bronchiti) diminuerebbero almeno del 30%.

Bambini a casa ammalati significa anche genitori lontani dal posto di lavoro (doppiamente stanchi oltretutto) e un calo indiretto della produttività aziendale.
 
Per le complicazioni di un raffreddore, per una faringite o una tonsillite il bambino può arrivare anche a perdere una settimana intera di scuola. Se tali patologie si ripetono più volte durante l’anno si arriverà a perdere anche un mese di scuola. Ugualmente controproducente mandare il bambino a scuola quando non si è ancora completamente ripreso, dopo magari avergli somministrato una supposta di ibuprofene antifebbrile. In questo modo l’infezione potrebbe ulteriormente diffondersi a scuola contagiando altri bambini.

E’ comprensibile che i genitori siano attenti a non perdere il posto di lavoro in tempi di crisi gravissima come questi, ma è altrettanto onesto e corretto non "appestare" i figli degli altri. 

E’ poi norma di buona educazione insegnare ai propri figli in modo deciso e ripetuto a proteggersi con un fazzoletto in caso di colpi di tosse o starnuti, oltre che mantenere una certa distanza dai compagni di classe quando tossiscono, starnutiscono o accusano malesseri.

In estate i problemi diventano i condizionatori, con i supermercati ed i centri commerciali che si sostituiscono brillantemente alla scuola come sede di germi, microbi, batteri e virus. Portateceli il meno possibile e soprattutto NON mezzi nudi e sudati!

Autore : Alessio Grosso