00:00 14 Ottobre 2008

Non facciamo di tutte le DIGHE un “VAJONT”

I lettori ci scrivono.

Gent.ma redazione di MeteoLive, sono un vostro attento lettore da diversi anni, ho deciso di inviarvi questo mio breve commento, prendendo spunto proprio dalla questione (diga del Vajont) per ragionare sul problema energia, argomento ormai di grande attualita’ ed importanza.

Vorrei innanzitutto presentarmi dicendo che sono un tecnico di radiologia medica e che da ben 28 anni lavoro in un laboratorio di medicina nucleare. Vorrei insomma spendere qualche parola su come produrre energia (pulita) e dato che da una diga si puo’ produrre energia elettrica tale tecnologia se usata con responsabilita’ mi sembra estremamente valida.

Non sono d’accordo invece chi ritiene che l’energia ricavata da un reattore nucleare sia cosi’ tanto pulita, a parte il costo di costruzione e di mantenimento di tale tecnologia ma sopprattutto sono le scorie che si vengono a produrre il grande problema, nel laboratorio in cui io lavoro le scorie che produciamo vengono poste in appositi bidoni di lamiera il cui costo per lo smaltimento si aggira sui 300 euro il singolo contenitore e non e’ tutto, perche’ a volte gli stessi contenitori prima che vengano ritirati dalle ditte specializzate devono essere temporaneamente stoccati in luogo sicuro, considerate inoltre che le sostanze da noi prodotte non sono molto pericolose.

Avete pensato invece quali isotopi radioattivi si producono da un reatore nucleare? Pensateci e pensiamoci tutti perche’ il nucleare non e’ la panacea di tutti i nostri problemi. Certo il problema energetico e’ un problema che va affrontato e la tecnologia nucleare tra 20 anni sara sicuramente piu’ sicura dell’attuale pero’ io credo fermamente che esistono tecnologie migliori del nucleare non solo piu’ pulite ma sopprattutto ottenute non piu’ da materiali o sostanze che sono destinate prima o poi ad esaurirsi (come l’uranio o il torio) ma da elementi ciclici (vento, acqua, sole).

Vi mando tantissimi saluti e tanti complimenti per la vostra bellissima ed interessantissima rubrica.
Rodolfo

RISPONDE ALESSIO GROSSO:
Caro Signor Rodolfo,
opinione condivisibile e rispettabile anche se quando ho scritto Apocalisse Bianca denunciando in qualche modo lo stato critico e talora pietoso in cui versavano alcune dighe italiane, subito il romanzo è arrivato in Parlamento e da quanto ne so, è stato fatto finalmente un censimento di quelle che presentano i maggiori di stabilità e sicurezza. Questo è positivo. Personalmente infatti non siamo contrari allo sfruttamento delle “banche” dell’acqua; le riteniamo però non sufficienti per soddisfare il fabbisogno energetico italiano visto che fra l’altro spesso viviamo problemi legati alla scarsa piovosità. Sul nucleare potremmo discuterne per settimane. Certo le scorie fanno paura (anche al portafoglio) però non vedo la volontà e il coraggio di arrivare a produrre una tale quantità di energia in altro modo nel nostro Paese.
Autore : Redazione