00:00 3 Luglio 2008

Lettere alla…redazione

Continuano a pervenirci molte lettere. Pubblichiamo sempre quelle più significative.

Gentile Redazione,
devo complimentarmi con voi per aver portato finalmente all’attenzione del grande pubblico un argomento praticamente mai trattato da qualunque altro media, persino quando questi parlano di fonti energetiche alternative al petrolio (nucleare compreso).

L’energia nucleare nell’immaginario collettivo, è sinonimo di disastro ambientale e al massimo di scissione nucleare con scorie radioattive residue. Pochi, devo dire, sanno cosa si intende invece per fusione nucleare e pochissimi conoscono la sua lunga e affascinante storia che ha avuto inizio nei laboratori di ricerca già agli inizi degli anni ’50.

Consentitemi però un appunto riguardante il paragone tra le dimensioni del nucleo rispetto all’atomo e l’analoga quantità di energia necessaria per fondere i nuclei stessi (100.000): le due grandezze non sono da porsi affatto in relazione. La quantità di energia (cinetica) necessaria a fondere due nuclei è funzione unicamente della repulsione coulombiana che ciascun nucleo esercita sull’altro, dovuta al fatto che questi portano sempre una carica elettrica (positiva) e quindi si respingono. Va sottolineato come la forza elettrica (una delle forze fondamentali della natura) sia potentissima, e seconda solo alla forza “nucleare forte”. L’energia necessaria – quindi – ad avvicinare i due nuclei alla distanza “critica” di fusione dipende dalla loro struttura interna. Ad esempio per il deuterio (idrogeno pesante con un nucleo costituito da un protone e un neutrone, abbondantissimo nell’acqua marina e praticamente inesauribile), la soglia teorica di fusione è di circa 400 milioni di gradi.
Si dovrebbe però parlare di “effetto tunnel” che contribuisce ad abbassare in maniera apprezzabile questa soglia, il quale altro non è che un effetto quantistico. Mi auguro possano succedersi più puntate su questo argomento.
Cordiali saluti.
Loris Mezzalira

Premetto che ho una notevole conoscenza in materia ed è quasi certo che la verità sia questa: l’influenza dell’uomo sul clima, è solo un ingrediente in più sulle numerose variabili naturali che periodicamente influenzano il clima!Certamente il minestrone di gas serra immmessi da attività antropiche un certo effetto sul clima l’ha prodotto sicuramente! Ma quello che è molto complicato, è riuscire a estrarre la percentuale dell’influenza dovuta all’uomo, da quella dovuta a cause naturali. Quindi mi permetto di non dare ragione a quelli eccessivamente catastrofisti che attribuiscono solo all’uomo il global worming ma neanche a quelli che tendono a escludere totalmente la nostra influenza a tutto ciò! Saluti alla redazione!
Antonello Cusinato

Cari amici,
vi seguo da tanti anni e trovo che, nonostante tutto, rimaniate il più importante, frizzante, eterogeneo ed aggiornato portale di meteorologia della rete. Dovreste avere uno spazio in tv ma in Italia si sa come vanno le cose: i migliori li emarginano sempre. Continuate così.
Salvo Nucera
Autore : Redazione