I dubbi sugli indici AO e NAO
L'attuale fase interlocutoria dell'inverno ripropone il tormentone degli indici teleconnettivi. Riportiamo le interessanti osservazioni di un nostro lettore
Gent.ma Redazione, ho appena letto il nuovo articolo sugli indici AO e NAO che a quanto pare risultano sfavorevoli per un ritorno dell’inverno anche a media scadenza. In passato pero’ questi stessi indici si sono rivelati estremamente fallaci o quantomeno non molto veritieri, come qualche tempo fa ci fece notare il Dott. Grosso. Allora mi chiedo, come vengono calcolati questi indici? E come mai vengono comunque presi in considerazione nel medio-lungo termine anche se hanno dimostrato di essere piuttosto inaffidabili se non in qualche caso? Grazie della vostra risposta e buon lavoro a tutti!! Manfredi – Firenze.
RISPONDE LUCA ANGELINI
Carissimo Signor Manfredi
facciamo una doverosa premessa: i climatologi, essendosi trovati di fronte a enormi quantità di dati da interpretare senza un apparente filo logico che li collegasse, hanno provato a fare delle correlazioni che permettessero di catalogare una serie di circostanze ricorrenti. Osservata una generale ciclicità di tutti i fenomeni atmosferici nacque dunque l’esigenza di impostare gli indici che li inquadrassero. Ecco quindi la creazione della NAO, ossia la differenza di pressione al livello del mare misurata tra l’Islanda e il Portogallo, e dell’AO che identifica quella tra l’Artico e le latitudini medie. La proiezione futura di queste oscillazioni viene calcolata con una serie di complessi procedimenti matematico-statistici che non stiamo a descrivere. Mi pare corretto aggiungere invece che non sono gli indici a dimostrarsi fallaci ma lo può essere la previsione applicata agli stessi. Ad esempio, un valore negativo dell’AO indica un vortice polare debole, il che significa una maggiore ondulazione meridiana della corrente a getto con alternanza di saccature e rimonte subtropicali. Una previsione che, in nome degli scambi meridiani, associ automaticamente l’AO negativa con l’arrivo del gelo può rivelarsi vistosamente errata qualora il nostro Paese venga “catturato” dal settore caldo dell’onda, quello anticiclonico. Lo stesso dicasi per la NAO: il segno negativo indica la presenza di basse pressioni alle medie latitudini e una fascia anticiclonica alle alte. Una previsione che associ automaticamente freddo e maltempo a questa configurazione può fallire clamorosamente. La depressione potrebbe essere infatti collocata al largo della penisola Iberica e da quella posizione sarebbe in grado di inviare sull’Italia aria calda prelevandola addirittura dal nord Africa. Veniamo alla situazione attuale; la proiezione dei due indici ci mostra un vortice polare in terreno decisamente positivo anche se in flessione per la fine del mese(AO++) e una NAO neutra o debolmente negativa (NAO-). La previsione di conseguenza potrebbe essere orientata ad un prossimo affondo dal nord Atlantico verso la Francia con l’arrivo di aria artico-marittima anche su parte del nostro Paese. Si chiuderebbe di fatto l’ampia pagina anticiclonica per aprirsi una fase più verosimilmente invernale.
Cordialissimi saluti
Luca Angelini
Autore : Redazione