00:00 12 Gennaio 2012

Ultima decade di gennaio con tempo vivace ed invernale sull’Italia

Non è necessario chissà quale riscaldamento stratosferico per ritrovare un tempo un po' più normale di stampo invernale, visto che soprattutto al nord, si è instaurato un trend quasi primaverile. Il raffreddamento atteso nel fine settimana, soprattutto in Adriatico, non sarà quello decisivo per invertire la rotta stagionale, ma entro venerdì 20 gli scenari potrebbero cambiare in modo più radicale.

Inverno caro quanto ci fai penare. Se qualcuno è contento di poter già sentire gli uccellini cinguettare e di poter passeggiare con il cappotto slacciato, sappia che all’improvviso le cose potrebbero cambiare.

Sarà sufficiente un lieve rallentamento del vortice polare, un indice NAO a cavallo della neutralità o su valori leggermente negativi e l’accentuarsi della negatività della quasi biennale oscillazione dei venti stratosferici subtropicali (QBO-) per puntare ad un’ultima decade di gennaio dinamica sul nostro Paese e con configurazione tali da pensare a veloci correnti nord-occidentali o settentrionali, un po’ più dirette rispetto a quelle che abbiamo sperimentato nello scorso dicembre. 

Si tratterebbe dunque di un coinvolgimento più netto delle zone mediterranee, sia pure con correnti non sempre favorevoli ad un interessamento esteso della Penisola. In altre parole ci sarà ancora il rischio di "salto" per il nord, specie per il settore nord-occidentale, sempre che non intervenga una depressione sul ligure a spezzare questa sorta di "incantesimo", come si nota quotidianamente in qualche corsa del nostro modello di riferimento.

Quando però si entra nello specifico, la complessa orografia italiana, ci induce alla prudenza e dunque meglio limitarsi a descrivere uno scenario medio. In un simile contesto diventa cosi più facile prevedere la formazione di un minimo sullo Jonio che non ha bisogno di grosse frenate delle correnti per manifestarsi.

Riassumendo: tutto il Paese dal 19-20, prima da est e poi da nord, potrebbe essere coinvolto in una fase vivace e anche fredda con occasione per precipitazioni nevose a quote basse. Inutile una settimana prima indicare se nevicherà "a casa mia o a casa tua". Teniamoci invece questo impianto che finalmente strozza un po’ le velleità anticicloniche, tentando di rilanciare una stagione che, soprattutto al nord, si sta per ora comportando alla stregua dei peggiori anni 80 e 90.

Una cosa è comunque certa: chi aspetta subito un’ondata di freddo spettacolare sin da domenica 15 resterà deluso. Nonostante gli sforzi la spinta dell’anticiclone e dunque del getto impedirà retrogressioni immediate, diamo al tempo al vortice polare di rallentare un po’, poi tutto sarà più chiaro. 

SINTESI PREVISIONALE SINO A GIOVEDI 19 GENNAIO 2012:
venerdì 13 gennaio 2012: cambia poco, ancora un po’ d’aria umida sui versanti tirrenici, la Liguria e la bassa Valpadana con qualche piovasco in Toscana, poco nuvoloso altrove.

sabato 14 gennaio 2012: aria fredda piuttosto secca in ingresso da NNE, con formazione di nubi basse sulle pianure e la fascia alpina e prealpina centro-occidentale del settentrione, tempo variabile al centro-sud con rovesci su medio Adriatico e meridione, anche nevosi oltre gli 800-1000m. Temperature in diminuzione, specie in Adriatico.

domenica 15 gennaio 2012: ultimi rovesci sul meridione, specie sul basso Tirreno, nevosi oltre gli 800m, ma con tendenza a miglioramento, nubi al mattino anche sul Piemonte, per il resto soleggiato e piuttosto freddo, specie in Appennino, sulle Alpi orientali e in Adriatico.

Da lunedì 16 a mercoledì 18 gennaio 2012: fase di variabilità con alcuni rovesci sparsi sulle isole maggiori e marginalmente sul basso Tirreno, migliora da martedì sera. Per il resto soleggiato, freddo al mattino, specie in Adriatico.

giovedì 19 gennaio 2012: possibile nuova azione fredda da est a partire dall’Adriatico, ma da confermare.

 

Autore : Alessio Grosso