00:00 2 Gennaio 2015

Meteo 15 giorni: tra alta pressione e potenziali affondi freddi e perturbati

Forti correnti occidentali potrebbero smorzare le velleità invernali sul Continente, ma solo temporaneamente.

L’inverno ha dimostrato di saper fare sul serio appena gliene viene fornita l’opportunità. Il problema che tormenta da almeno 30 anni l’inverno europeo è l’incalzante processione delle correnti miti in arrivo dall’Atlantico, che impediscono gli scambi meridiani di masse d’aria sul Continente e la libera espressione della stagione fredda anche solo per un 1/3 della stagione.

Difficile credere che all’origine di un rafforzamento delle correnti occidentali possano esserci le attività antropiche, più facile ipotizzare che questo sia il tipo di schema barico più congeniale al tempo atmosferico, soprattutto dalla fine degli anni 80 ad oggi, sia pure con confortanti intervalli.

Durante gli intervalli si sono manifestate condizioni invernali anche crude, sia pure spesso di breve durata, come quella che ha appena caratterizzato la fine del dicembre del 2014.

Lo schema barico attuale ricorda quella di tanti altri inverni del passato, quando tutto il gelo andava a sfogarsi sui Balcani, addirittura la Grecia e lasciava il nostro Paese sotto la campana anticiclonica che stemperava molto i rigori stagionali, lasciando a secco di precipitazioni nevose le nostre zone di montagna, oltre che naturalmente le pianure. Cicli e ricicli storici insomma.

Qualcuno si potrebbe chiedere allora: "sarà mica stato un errore quello natalizio? Non è che il freddo doveva essere recapitato direttamente ai Balcani come avverrà all’Epifania?" Ma no. Anzi, la botta gelida di fine 2014, così precoce, potrebbe preparare ulteriori eventi gelidi per il nostro Paese, non appena il vortice polare si stuferà di correre con un pazzo e anche senza cercare di scomodare i soliti eventi di strat-warming, che dovrebbero frantumare in mille pezzi il vortice polare, lanciando pezzi di ghiaccio ovunque e poi si risolvono quasi sempre in un nulla di fatto.

Quando l’anticiclone si toglierà di mezzo allora? Con buona probabilità nella seconda metà di gennaio, quando un’altra botta fredda potrebbe colpire la Penisola da nord e non si tratta solo di un rilievo statistico, ma anche di una linea dei modelli che appare evidente già ora.

Certo, potrebbe non essere un anno di vacche grasse per le Alpi, ma lo fu anche il 51-52 (l’anno che seguì all’abbuffata di neve del 50-51), mentre l’Appennino e le zone pianeggianti potrebbero conoscere altri episodi di neve importanti. 

Intanto cominciamo a fare i conti con gli spifferi della colata gelida diretta sui Balcani per l’Epifania, vediamo quanto sarà in grado di accelerare subito dopo la corrente a getto e quanto l’alta pressione vorrà starsene sdraiata sul Mediterraneo: se solo qualche giorno o sino a metà mese…

BREVE SINTESI PREVISIONALE sino a giovedì 15 GENNAIO:
Da sabato 3 a lunedì 5 gennaio:
passaggi nuvolosi da nord, fenomeni modesti, relegati ai crinali alpini di confine e al centro-sud, asciutto al nord, da lunedì più freddo in Adriatico.

martedì 6 gennaio:
accentuazione del freddo su medio Adriatico e meridione e nuovi rovesci di neve sino a bassa quota (200-300m) su Abruzzo, Molise, Puglia, Lucania, più sporadici sul resto del sud e sulle Marche, bel tempo altrove.

mercoledì 7 gennaio:
 tempo in miglioramento ma freddo al nord, sul medio Adriatico e al sud, più modesto sulle centrali tirreniche e sulla Sardegna.

giovedì 8 gennaio: al nord e sul Tirreno nuvolaglia e forse qualche fenomeno (da verificare). Temperature in calo nei valori massimi al nord, in aumento altrove.

venerdì 9 gennaio: passaggi nuvolosi tra nord e centro ma con scarsi fenomeni, tendenza a miglioramento, venti da ovest, freddo moderato sulle Alpi, poco freddo altrove.

Da sabato 10 a giovedi 15 gennaio
: dapprima alta pressione presente con bel tempo, possibili nebbie ma un po’ di variabilità a tratti, specie sul nord-est e in Adriatico con sporadiche nevicate sui settori alpini di confine; da mercoledì 14 possibile affondo perturbato dal nord Europa.  

Autore : Alessio Grosso