00:00 15 Novembre 2000

La neve in pianura é vicina al nord!

Prima spruzzata stagionale in Painura Padana?

La neve in pianura al nord martedì?
Sembra possibile secondo il modello americano.
Nella carta si vede il perché: ci troviamo a 1500 m di quota, anche se la pressione è riportata al livello del mare.

Vedete bene come le temperature siano sotto lo zero sule Alpi e a nord di esse: se guardate la legenda sotto la carta vi accorgete infatti che al blu corrispondono valori negativi, decisamente più freddo, fino a –20°C, si ha invece con valori fucsia, ma possiamo accontentarci.

Il rosso vivo segnala al contrario valori molto caldi che al momento ormai non si ritrovano nemmeno sull’Africa.
Dalla carta barica si vede una curvatura ciclonica piuttosto stretta che abbraccia il centro e il nord con una corrente da sud-ovest fredda, facente capo alla depressione che si formerà sulla Danimarca. Dopo il primo impulso che passerà quasi inosservato tra domenica e lunedì, ma che avrà il merito di seccare e raffreddare l’aria su tutta la Penisola, un secondo sistema nuvoloso ben più attivo provocherà piogge sparse e rovesci al centro-nord ma soprattutto probabili nevicate fino a quote basse su Piemonte, Lombardia, Trentino e forse anche su Veneto, Friuli ed Emilia, anche se qui il respiro leggermente più caldo e umido che precederà le precipitazioni potrebbe rovinare l’esiguo “cuscino freddo” in formazione lunedì.

Questa serie di impulsi freddi sarà diretta sulla Penisola per gran parte della prossima settimana con valori termici piuttosto bassi quasi ovunque, ma soprattutto sulle Alpi occidentali.
Rovesci di neve su Alpi e Appennini e tendenza a vento da nord dopo il passaggio di ogni perturbazione saranno le nuove caratteristiche del tempo.

Da mercoledì 22 poi saranno le correnti settentrionali a determinare la probabile formazione di una depressione sulle regioni centro-meridionali, ove andrebbero a confluire tutti i corpi nuvolosi provenienti dall’Atlantico: si tratterebbe insomma di una figura aperta, piena di energia che porterebbe un clima invernale sull’Appennino e un ulteriore calo della temperatura al nord sotto la spinta delle correnti fredde settentrionali che avranno però il merito di liberare il cielo da altre nubi minacciose: poco importa se questo significherà foehn al nord-ovest, una bella spazzata a malanni e umidità non farà che bene.
Autore : Alessio Grosso