00:00 18 Febbraio 2010

L’inverno non riuscirà più a sfondare nel Mediterraneo

Attenzione comunque alla notte su lunedì sulla Valpadana occidentale, quando potrebbe esserci un'ultima bianca sorpresa, pur annacquata. A seguire lungo periodo sostanzialmente mite e piovoso, di cui non si vede la fine. Non mancheranno ulteriori nevicate sulle Alpi, ma a quote un po' altine.

Se l’inverno ha colpito duro in Europa, globalmente il mese di gennaio secondo il NOAA è risultato il quarto più caldo dal 1880. Le maggiori anomalie, come ricordato in un lungo articolo apparso stamane su MeteoLive, che porta la firma del sottoscritto, hanno riguardato proprio le zone artiche, dove il vortice polare difatto si è smembrato e dove era proprio logico attendersi una simile conseguenza, senza che peraltro si andasse incontro ad alcuna fusione del manto nevoso.

L’eccezionale copertura nevosa presente sull’emisfero boreale non trova invece precedenti sin dagli anni 70 ed è notevole, perchè il freddo del Polo si è riversato sino alle medie latitudini. Ecco perchè i ghiacci polari hanno vissuto una stagione di magra che in estate sarà sicuramente sfruttata ad arte da quelli che anni fa ribattezzai “serristi”, definizione che ho notato aver avuto più successo di quanto gliene volessi attribuire. Di per sè non gli attribuisco nemmeno un’accezione tanto negativa, come invece è stata da loro affibiata ai cosiddetti “negazionisti o freddisti”, cioè gli scettici circa il ruolo dell’uomo nel riscaldamento globale del Pianeta verificatosi negli ultimi 150 anni.

Il caldo e la neve potrebbero comunque costituire una miscela perfetta per lanciare il mondo, sia pur lentamente, verso una nuova glaciazione. L’articolo che ne parla diffusamente lo trovate oggi in home page su MeteoLive.

Che sia colpa del sole o meno la configurazione barica che stiamo vivendo è comunque particolare: la corrente a getto scorre bassissima di latitudine, il vortice polare è ancora lungi dal volersi ricompattare, il nord del Continente è immerso nel gelo, mentre il Mediterraneo gode dei tepori anticipati dell’Atlantico basso, con il suo carico di piogge talora abbondanti e di neve, ma solo sulle Alpi.

Come ho scritto qualche mese fa “sembrano lontanissimi i tempi in cui la siccità attanagliava la Penisola”; ora le piogge, frequentissime, mettono a nudo tutta la fragilità di un territorio sottoposto ad una urbanizzazione selvaggia e suicida.

Comunque sia nel fine settimana conosceremo un ultimo refolo di correnti settentrionali, che non solo ci consentirà di rifiatare e di rivedere un po’ di sole, ma anche, grazie al vento, di assistere ad una certa dispersione delle particelle inquinanti che gravano nelle aree urbane, specie al nord.

L’iniezione di aria fredda prevista potrebbe comunque preparare il terreno ad un ultimo episodio nevoso modesto e bagnato, ma pur sempre da tenere in considerazione, nella notte tra domenica e lunedì al nord-ovest, nato dalla sequenza-combinazione di foehn e dunque aria secca, raffreddamento nella notte su domenica e saturazione dell’aria con notevole perdita di calore nella notte su lunedì.

Poi il trenino delle correnti miti seguiterà a spingere, alternando pause asciutte a momenti piovosi, con neve relegata sempre più in alto sulle Alpi. Intendiamoci: nell’ultima decade di marzo statisticamente un’ultima ondata di freddo ci può anche stare, ma al momento francamente noi non la vediamo.

SINTESI PREVISIONALE SINO A GIOVEDI 25 febbraio 2010:
venerdì 19 febbraio:
perturbato al nord e al centro con piogge e rovesci sparsi, neve tra 700 e 1200m sulle Alpi, ma con limite in temporaneo rialzo sui settori centro-orientali e poi in calo dalla sera. Rovesci anche in Campania. Sul resto del sud nuvolaglia ma pochi fenomeni. Temperature in calo sotto precipitazioni.

sabato 20 febbraio: miglioramento salvo residui rovesci nevosi sul nord-est oltre i 500m, foehn al nord-ovest, Maestrale sul Tirreno, nuvolosità irregolare al centro-sud, ma in graduale attenuazione, temperature in calo, più sensibile sulle Alpi, aumento indotto dal foehn sulla Valpadana occidentale.

domenica 21 febbraio: mattinata di sole, poi cielo velato al nord e arrivo di nubi basse su Liguria e regioni centrali tirreniche, banchi di nebbia in Valpadana, dalla sera peggiora al nord-ovest e sulla Toscana con neve a quote basse tra Piemonte ed ovest Lombardia, con fiocchi non esclusi persino in pianura. Sulle altre regioni tempo migliore sino a sera. Temperature in calo ovunque nei valori minimi, massime in calo al nord, più lieve altrove.

lunedì 22 febbraio: maltempo al centro-nord con piogge e rovesci, neve sulle Alpi oltre i 500-700m ma con limite in progressivo rialzo nel corso della giornata. Al sud nuvolosità irregolare con possibili piovaschi, specie sul versante tirrenico. Temperature in rialzo al centro-sud, in diminuzione nei valori massimi al nord.

martedì 23 febbraio: molto nuvoloso al centro-nord ma con pochi fenomeni e con tendenza a temporaneo miglioramento nel corso della giornata, al sud da parzialmente nuvoloso a poco nuvoloso. Mite al centro-sud, meno freddo al nord.

mercoledì 24 febbraio: giornata di transizione, generalmente mite ovunque. Situazioni nebbiose possibili sulle pianure e lungo le coste nottetempo e al mattino. Tipiche nebbie di fine inverno.

giovedì 25 febbraio: tendenza a nuovo peggioramento su nord e regioni tirreniche.
Autore : Alessio Grosso