00:00 16 Luglio 2002

L’anticiclone rimane in Atlantico

Rimane assai complessa la prognosi a medio termine. La Sfera prova a far luce sui possibili scenari.

L’alta pressione delle Azzorre non ne vuol proprio sapere di distendersi sul Mediterraneo. Solo la sua presenza, infatti, garantirebbe cieli sereni e stabilità estiva.

Il nostro colosso di stabilità rimane in pieno atlantico e vi rimarrà ancora per diversi giorni.

Sull’Italia, allora, quali potrebbero essere gli scenari possibili nei prossimi giorni?

Terminata la fase perturbata legata alla depressione “Sirio” vi sarà un miglioramento al centro-nord, anche se probabilmente venerdì alcuni strascichi di instabilità potrebbero interessare il centro e parte del sud.

A seguire due sono gli scenari possibili che potrebbero presentarsi sul nostro Paese.

Il primo vede un anticiclone delle Azzorre molto debole e defilato verso il nord Atlantico; questo potrebbe determinare una discesa di aria fredda in direzione della Penisola Iberica che creerebbe una circolazione di bassa pressione tra la Spagna e il Portogallo.

Tutto ciò causerebbe in un primo tempo una risposta calda sul Mediterraneo con correnti da S inizialmente stabilizzate da un’alta pressione di origine africana. Questo vorrebbe dire un gran caldo al centro sud, in attesa che una perturbazione legata alla suddetta depressione intervenga a portare il fresco e i temporali ad iniziare dal nord Italia.

Il secondo scenario possibile, vede un’alta delle Azzorre più determinata e in grado di spingersi sin sulla Francia, ma non oltre. In questo modo la prevista discesa di aria più fredda dalle alte latitudini verrebbe deviata molto più ad est, sfiorando l’Italia con correnti mediamente settentrionali. Questo vorrebbe dire spiccata variabilità su molte zone del nostro Paese, con rischio di qualche temporale specie a ridosso dei rilievi e temperature non troppo elevate.

Al momento risulta difficile stabilire quale delle due ipotesi sia la più probabile; il fatto importante è che l’alta pressione non sembra intenzionata a distendersi sul Mediterraneo come in un’estate ” canonica”, ma seguita ad inviarci deboli bracci demolibili da parte delle perturbazioni.

La Sfera di domani cercherà di sciogliere la difficile prognosi.
Autore : Paolo Bonino