00:00 17 Febbraio 2009

Il nord sta a guardare, al centro-sud l’inverno scrive la pagina più importante della stagione

Una autentica bufera di neve e vento si appresta a colpire gran parte del centro-sud, in seguito situazione molto più soft ma con possibile ricaduta la prossima settimana. Il peggio però, in termini di freddo e neve, sarà ormai passato.

Al nord sole e luce fanno pensare alla primavera imminente. Poco più a sud e poco più ad est stanno invece per vivere l’evento freddo più rilevante di tutta la stagione.
Sarà breve ma intensa infatti la fase critica che accompagnerà il passaggio di una massa d’aria davvero gelida lungo l’Adriatico ma con parziale interessamento anche delle regioni tirreniche. Come già ampiamente riferito in queste ore i fiocchi potrebbero cadere persino su Napoli che non vede una nevicata seria dal 1985.

Passata la tempesta ritroveremo la solita alta pressione in posizione scomoda per l’Italia: nel senso che non ci consegna la primavera ma riesce comunque a disturbare i nuovi affondi perturbati in arrivo dal nord Europa di quel tanto che basta a rendere ostiche le previsioni.

Le carte di oggi avallerebbero il nostro speciale sulla crisi del Rodano, o meglio sul Rodano inteso come stretto giro delle correnti fredde settentrionali lungo il corridoio Rodano-Saona attraversando Lione e con ritornante di Libeccio, quel Libeccio freddo che porta la neve in Toscana, in Liguria e più in generale anche su parte del nord. Le saccature preferiscono la valle della Garonna tuffandosi dal Golfo del Leone, una scelta decisamente troppo occidentale perchè ne possano derivare conseguenze nevose sino al piano anche per il Tirreno, in definitiva una scelta che chiama poi in causa lo Scirocco e addio neve.

Sul medio Adriatico e al sud invece quando la corrente si dispone da nord, o di riffa o di raffa qualche fenomeno nevoso a bassa quota arriva sempre. Stavolta c’è anche la sorpresa del Tirreno grazie ad un accenno di minimo a mascherina al suolo che manterrà umida l’aria quel tanto che basta per godersi qualche rovescio di neve, poi lo sbarramento appenninico e l’aria più fredda e secca spazzeranno via tutto.

Da venerdì a domenica invece non dovrebbe accadere nulla di eclatante. In seguito ecco una nuova saccatura provare ad incunearsi tra Scilla e Cariddi, cioè tra due zone anticicloniche. Quella ad ovest (Scilla) sarà durina da smantellare, pwrchè a cuore dinamico, quello ad est (Cariddi) sarà più tenerina, poichè sarà prevalentemente termica, cioè tenuta in vita dai vortici freddi che gli staranno sopra che personalmente vediamo in indebolimento.

In questi casi la saccatura, a causa anche dello zampino della forza di Coriolis, tenderà a deviare un po’ a destra con conseguenze ancora in parte favoniche per il nord, ancora moderatamente petturbate per il centro-sud da lunedì 23 ma con neve stavolta solo in Appennino, sebbene a quote bassine.

La seconda onda depressionaria (ma qui andiamo a fine mese) potrebbe invece aver vita più facile, sfondando ad ovest, forse troppo ad ovest, e rafforzando così ancor di più la nostra teoria.

Come mai, ci chiedono tutti, l’alta pressione è tornata?
In primis perchè l’anticiclone subtropicale non è che possa estinguersi, vuoi per l’effetto Nina, vuoi perchè il getto e dunque il vortice polare (che qualcuno seguita a dare per morto) sono sempre vivi e vegeti e la spingono verso l’Europa. Gli effetti che produce restano comunque modesti. Infatti non è ancora in grado di catapultarci verso una fase stabile duratura. Quanto al tormentone strat-warming invece ne abbiamo parlato sino alla nausea.

Attribuire quanto accaduto in questo inverno da novembre ad oggi, come ho sentito dire, a questo episodio di riscaldamento stratosferico polare è un tantino azzardato e direi fuorviante. Meglio non calcare la mano. Occhio al sole invece: se continuerà a dormire ne vedremo delle belle.

SINTESI PREVISIONALE SINO A MARTEDI 24 FEBBRAIO:
mercoledì 18 febbraio: la neve sbarca al centroò-sud, saltata solo l’alta Toscana e il sud della Sicilia, per il resto tutti tra la mattina presto (Umbria-Lazio-Marche) il mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania) e la sera Calabria, nord Sicilia, Puglia, avranno occasione per veder volteggiare i fiocchi bianchi. Accumuli più importanti sono attesi su Cilento, Sila, Sannio, Matese, Appennino lucano, Gargano, monti abruzzesi. Sensibile calo termico ovunque, più modesto come al solito sul nord-ovest.

giovedì 19 febbraio: ancora rovesci di neve su Molise, Puglia, Lucania, Calabria e nord Sicilia, miglioramento altrove, verso sera attenuazione dei fenomeni anche al sud. Gelate notturne quasi ovunque, specie laddove il vento si attenuerà.

venerdì 20 febbraio e sabato 21 febbraio: fase più tranquilla e in prevalenza soleggiata, farà comunque sempre piuttosto freddo al mattino e anche nelle ore diurne in Adriatico e sull’Appennino.

domenica 22 febbraio: ecco l’incognita della nuova saccatura in arrivo dall’Atlantico. Probabile aumento della nuvolosità sulla Liguria e sulla Toscana, estese velature in Valpadana e sulle Alpi, tempo migliore altrove. Temperature in aumento.

lunedì 23 febbraio: transito di un fronte al nord ma con pochi fenomeni e schiarite, al centro invece passaggio più incisivo con qualche pioggia al piano e neve sui rilievi oltre i 700-800m, nubi e fenomeni raggiungeranno in giornata anche il sud con medesima quota neve. Temperature in calo al centro-sud, senza grandi variazioni al nord.

Martedì 24 febbraio: nuova situazione depressionaria lungo il versante adriatico della Penisola con maltempo moderato su medio Adriatico e meridione. (da confermare, scarsa predicibilità)
Autore : Alessio Groso