La prossima settimana il tempo farà parlare di sè, catturando almeno per qualche minuto l'attenzione dei media.
L'alta pressione si stuferà di proteggere il Mediterraneo e punterà progressivamente verso nord; qualche carta oggi ce la propone addirittura coricata lungo i paralleli dell'Europa settentrionale sino al Mar di Groenlandia e al Mare di Barents.
Insomma l'Italia potrebbe diventare il bersaglio di una rapida ed efficace irruzione di aria artica marittima e poi addirittura continentale che provocherà la formazione di una depressione.
Dove si formerà la depressione, quanto durerà l'afflusso freddo e quali saranno le regioni più colpite sono le tre domande alle quali bisognerebbe rispondere.
Sono proprio questi quesiti che pongono i maggiori problemi a chi deve in un certo modo prevedere le mosse dei vari centri d'azione e limare le differenze tra le soluzioni offerte dalle mappe meteorologiche.
Cominciamo facendo un passo indietro, perchè già si è ottenuto un primo risultato: la depressione del fine settimana, data per spacciata e snobbata da molti, era ed è in realtà un'autentica spina nel fianco, indebolita e fiaccata fin che si vuole, ma presente e pronta ad infastidire almeno un po' il week-end di molti italiani che abitano i settori occidentali della Penisola e soprattutto la Sardegna.
Poi ecco aprirsi un varco da nord; da molti giorni si va prefigurando questo scenario. Cosa significa? Affidabilità ottima.
Da molti giorni però si cambia sede al minimo barico che accompagnerà la colata gelida: lo mettiamo qui sul Mar Ligure? No forse è meglio qui sul Tirreno, ma no, interviene qualcun altro, piazzamolo sull'Adriatico. Ancora?! Insiste un altro. Immaginatevi gli Dei che si divertono a piazzare alte e basse pressioni, perturbazioni, saccature e promontori.
Siamo arrivati al punto: la sfera cosa pensa?
Ci sono 3 probabilità su 5 che l'irruzione colpisca soprattutto le regioni nord-orientali e quelle centro-meridionali adriatiche, lasciando più protetto il settore occidentale del nord e parte della Toscana.
Ci sono però anche due probabilità su 5 che l'aria fredda entri dalla Valle del Rodano e confluisca in una depressione in arrivo addirittura dalla Spagna con coinvolgimento di tutta l'Italia e con la neve che dapprima visiterà le Alpi, poi anche gli Appennini. Fenomeni estesi inizialmente un po' ovunque, nella seconda fase solo al centro-sud.
Vi sono invece ormai pochissime probabilità che non accada nulla di quanto descritto.
Insomma la prossima settimana risulterà vivacissima, fare qualsiasi pronostico oggi però è inopportuno e capzioso.