00:00 23 Dicembre 2008

E l’elefante partorì un topolino…

Si ridimensiona in parte l'irruzione fredda prevista per il Natale. Presto però "l'elefante" (il generale inverno)potrebbe essere di nuovo gravido e regalare figliate decisamente più consone al suo rango. In ogni caso, segnatamente al nord, sino a Capodanno seguiterà a far freddo.

Lo stress nuoce gravemente alla salute.
L’ho scritto anche stamane in un editoriale: pericoloso inseguire con molti giorni di anticipo tutti gli scenari potenzialmente “estremi” che i modelli presentano nelle loro emissioni quotidiane.

E’ un errore in cui si sta inevitabilmente cadendo nella web meteo per non perdere il contatto con il grande pubblico, insaziabile di notizie sensazionalistiche.

E’ indubbio che i modelli stiano risultando sensibilmente più attendibili anche a lungo termine, è giusto provare a delineare una linea di tendenza anche per molti giorni, ma questo non deve diventare un’ossessione.

Anche MeteoLive non sfugge, o meglio fatalmente non può sottrarsi, a questa caccia all’evento e così, sulle ali dell’entusiasmo per le performances novembrine e di gran parte del dicembre, con quasi 10 giorni di anticipo ha provato ad ipotizzare un Natale deisamente gelido e tratti nevoso per diverse regioni.

La previsione, direi quasi miracolosamente, ha retto per molti giorni e alla fine in parte troverà conferma; tuttavia nelle ultime emissioni, come peraltro vi avevo preventivamente avvisato nelle aperture mattutine di MeteoLive, c’è stato un certo ridimensionamento sia della portata dell’irruzione fredda, sia delle regioni coinvolte.

Cominciamo col dire che il sud sarà scarsamente o per nulla interessato da questa avvezione di aria artica “continentalizzata”, che riguarderà quasi esclusivamente nord, Toscana, gran parte dell’Umbria e le Marche con effetti che riteniamo possano trovare il massimo riscontro su: Alpi occidentali, Appennino centro-settentrionale forse la Liguria. Qualche fiocco si vedrà certamente anche sulla Valpadana centro-occidentale, la pianura emiliana, magari all’inizio anche sul Triveneto ma si tratterà di spruzzate.

Non ci sono comunque le condizioni per grandi abbuffate di neve, almeno ad oggi: i geopotenziali non saranno sufficientemente bassi, la massa d’aria fredda non è estesa, l’aria non risulterà particolarmente instabile, la depressione al suolo che ne scaturirà non sarà profonda e avrà una voglia matta, salvo clamorose smentite dell’ultima ora, di sfuggire ad ovest.

Poi torneremo a fare i conti con il solito “GENDARME” anticiclonico. Se però l’elefante, cioè il Generale Inverno, fosse coadiuvato da un ramo del vortice polare, in discesa verso l’Europa centrale entro la fine dell’anno, le cose cambierebbero e non di poco. Assisteremmo probabilmente ad un’altra figliata, decisamente più consona al suo rango con una saccatura gelida protesa sino alle Alpi e nuove occasioni per abbondanti nevicate sia in altura che al suolo, ancora una volta però soprattutto al nord. Anche questo scenario rientra in ogni caso in quella quasi maniacale ricerca dell’estremo, che attanaglia in questo particolare periodo dell’anno i previsori.
Aggiornatevi dunque e non prendetela per FREDDO…colato!

Prima di fornirvi il consueto RIASSUNTO PREVISIONALE valido sino a martedì 30 dicembre mi permetto di porgere a tutti i nostri lettori a nome di tutti i colleghi della redazione i più sentiti auguri per un Natale ricco di atmosfera e partecipato con i vostri cari.

SINTESI SINO A martedì 30 dicembre:
meecoledì 24 dicembre: primi annuvolamenti sparsi su regioni adriatiche ma ancora senza fenomeni di rilievo, bubi basse su coste tirreniche, liguri, nebbia o nebbia alta in Valpadana. In serata aumento della nuvolosità al nord. Temperature in lieve calo, più sensibile sulle Alpi.

giovedì 25 dicembre: primo impulso freddo con nuvolaglia sparsa un po’ su tutto il Paese. Rovesci su Lazio, Umbria, Marche, in estensione a tutto il centro e poi anche a Campania, Basilicata e zone interne appenniniche in genere. Nel orso della giornata piovaschi anche al nord. Limite neve in calo da 1000m a 500m sulle regioni centrali, a tratti miste sino al piano al nord dal pomeriggio. In serata rovesci di neve su Valpadana e Prealpi, nevicate anche portate dal vento oltre i 200-400m su Umbria, Toscana e Marche, sempre a quote collinari sul resto del centro, al sud limite attorno a 800-1000m. Temperature in sensibile diminuzione soprattutto dalla serata con venti freddi orientali, gelidi al nord.

venerdì 26 dicembre: in mattinata ancora spruzzate di neve sul nord-ovest, segnatamente Piemonte, Appennino ligure, poi Emilia, Umbria, zone interne marchigiane, vallate interne toscane, qua e là fiocchi in collina sul resto dell’Appennino, ancora rovesci qua e là sul resto d’Italia con quota neve sempre oltre gli 800m. Temperature in ulteriore calo al nord e su parte del centro, stazionarie altrove.

sabato 27 dicembre: modesta ciclogenesi mediterranea con annuvolamenti un po’ ovunque tranne sul nord-est dove splenderà il sole ma farà molto freddo. Altrove possibili precipitazioni sparse, prevalentemente piovose al sud, nevose oltre i 500-600m al centro, nevose sino al piano sul nord-ovest. Fenomeni nevosi generalmente arroccati tra Piemonte e Liguria. Temperature in lieve generale aumento ma ancora freddo al nord.

domenica 28 dicembre: altro piccolo nucleo freddo transiterà sul nord provocando una modesta instabilità con qualche rovescio nevoso. Moderata variabilità anche sul resto del Paese con qualche precipitazione, nevosa sull’Appennino centrale oltre i 700-800m. Tendenza a generale attenuazione dei fenomeni.

lunedì 29 dicembre: sulla Sardegna incerto con qualche rovescio, altrove parzialmente soleggiato ma senza fenomeni di rilievo, poco freddo al sud, moderato al centro, ancora piuttosto pungente al nord ma con valori massimi in aumento.

martedì 30 dicembre: ancora tempo incerto ma con pochi fenomeni di rilievo, che al nord potranno comunque ancora presentarsi a carattere nevoso sino a bassa quota. Ulteriore lieve rialzo termico.
Autore : Alessio Grosso