00:00 1 Aprile 2003

Domenica invernale su molte regioni?

Il freddo potrebbe farci visita in seno ad una seconda irruzione di aria fredda, proveniente stavolta dal Nord-Est europeo. Per le regioni adriatiche e per il Meridione si tratterebbe di una nuova parentesi invernale, con rovesci di neve fino a bassa quota. Lunedì forse la giornata più fredda...

Esaurita la fase di maltempo legata alla depressione “LILLI” che caratterizzerà la seconda parte della settimana in corso, sembra sempre più prender forma la discesa di una goccia fredda in quota dal Nord-Est europeo che potrebbe ripercuotersi con una linea di spiccata instabilità sulle regioni adriatiche e su tutto il Meridione.

Gli ingredienti di questa configurazione barica – che sembra avere tutti i connotati di una parentesi invernale – sono da ricercarsi in una decisa e poderosa spinta verso nord-est dell’anticiclone atlantico. Un promontorio di alta pressione riuscirà infatti ad incunearsi nel cuore della Lapponia, spingendo una propaggine fin sul Mare di Barents e quasi oltre, favorendo così la discesa di aria artica continentale sul proprio fianco orientale.

Un vortice ciclonico finirà per delinearsi in quota tra la Romania ed il Medio Adriatico, risucchiando così aria molto fredda per la stagione su gran parte dello Stivale.

Nord-Ovest, Sardegna e Tirreno saranno sotto il tiro di una fredda Tramontana, anche se il sole di aprile mitigherà la temperatura durante le ore diurne. Diversa invece la situazione per le regioni adriatiche e per le zone interne appenniniche, meridione compreso, dove l’esposizione alla provenienza delle correnti e l’influsso umidificatore dell’Adriatico e dello Jonio favoriranno episodi di marcata instabilità, con rovesci e temporali che, a macchia di leopardo, interesseranno tutto il settore orientale della Penisola, dalla Romagna al Salento, con successivo coinvolgimento della Lucania, del Cilento, della Calabria e della Sicilia Orientale.

La neve potrebbe tornare a far parlare di sé già sopra i 500 metri in media, ma va da sé che nei fenomeni più intensi i fiocchi potrebbero far visita anche a zone prossime al litorale, intorno ai 200-300 metri di altitudine, specie su Marche, Abruzzo e Molise, dove si attendono i maggiori apporti e le temperature più basse.

L’imprevedibilità intrinseca della stagione primaverile, nonché i cinque/sei giorni che ci separano dall’avvenimento, ci suggeriscono comunque cautela in una previsione di siffatta natura.

Pertanto, continuare a sfogliare le pagine del nostro giornale e ad aggiornarvi sulla sintesi previsionale, è quanto di più opportuno possiamo consigliarvi di fare per i prossimi giorni.
Autore : Emanuele Latini