00:00 8 Novembre 2011

Andrà a vuoto il primo attacco del Generale Inverno?

Il tempo migliorerà entro venerdì su quasi tutto il Paese. Situazione però molto incerta a partire dal fine settimana. L'alta pressione (come sempre) sembra avere una marcia in più: potrebbe tenere a freno l'aria fredda e concedere semmai qualche ingresso perturbato da ovest, ma non prima della metà del mese.

Ci si stupisce delle piogge violente che cadono sul nostro Paese dopo magari aver passato 3 mesi senza vedere una goccia. Chi non ha maturato una cultura meteorologica è normale che rimanga scosso da questo tipo di situazione, mentre per l’addetto ai lavori è tutto frutto dei cambiamenti dei regimi barici sullo scacchiere europeo, avvenuta da circa 30 anni. Intendiamoci: non che prima tali eventi non avvenissero, solo che ne è aumentata la frequenza, non che prima l’Italia abbia mai sperimentato il clima d’Irlanda: un giorno di pioggia, uno nuvoloso, un giorno caldo, uno fresco, uno di nebbia e così via.

Una certa stasi fa parte del clima delle nostre latiudini, ma con il flusso perturbato atlantico più basso era assicurata una maggiore variabilità, poi il fronte polare si è alzato di latitudine, gli anticicloni sono diventati sempre più invadenti e persistenti, l’inverno è ormai affidato ad irruzioni fredde che si contano sulle dita di una mano nell’arco di una stagione, fa più caldo e i mari si scaldano sempre di più e quando arriva finalmente una depressione, gli anticicloni non mollano l’osso, rimangono lì a pochi km, a bloccare il flusso delle correnti, per cui i corpi nuvolosi stazionano sullo stesso luogo per giorni, mentre il mare caldo e l’orografia italiana aiutano a far crescere mostri temporaleschi da 500mm a botta, con conseguenti risvolti alluvionali, specie laddove il territorio è stato barbaramente assassinato, sventrato e soffocato. E’ tutto qui il riassunto del clima della nostra vita, o poco più.

Ora tutti si aspettano che il Generale Inverno batta un colpo, sia per scongiurare nuovi rischi alluvionali, sia per dare il via degnamente alla stagione sciistica, in un momento in cui il Paese si aggrappa tenacemente al suo turismo per combattere la crisi. Da giorni abbiamo paventato la possibilità di assistere intorno alla metà del mese ad una retrogressione di aria fredda dai settori orientali del continente, che possa in qualche modo interagire con le correnti perturbate del basso Atlantico, dando vita alla prima nevicata di stagione sull’arco alpino, ma inizialmente anche in Appennino.

L’alta pressione era stimata in parziale ritiro verso la Scandinavia ed il centro Europa. Un’ipotesi che, dopo essere stata ad un passo dal trasformarsi in reale, concreta, sta ormai perdendo molto credito presso i principali centri di calcolo mondiali. In qualche caso compare ancora, pur presa per i capelli, e qualche corsa alternativa del nostro modello di riferimento, prova a tenerla viva. Così facciamo noi, perchè riteniamo ancora ci siano le condizioni per assistere a questo tipo di configurazione, anche se la corrente a getto avrebbe voglia di spingere da ovest e di riazzerare tutta questa situazione.

C’è poi da mettere in conto che l’episodio freddo non resterebbe isolato, ma l’anticiclone scandinavo sarebbe in grado di farne correre un altro lungo il suo bordo meridionale intorno a martedì 22, assai più gelido del primo impulso. Insomma sino alle prossime emissioni non ci sentiamo di tagliare le gambe a questa configurazione, che per giorni ha un po’ rappresentato la soluzione più logica, che tenesse cioè conto di tutte le tessere del domino teleconnettivo europeo e mondiale. 

Consapevoli che tutto il castello potrebbe crollare, fermiamoci a martedì 15 e fin lì irruzione fredda da est più o meno marcata, è lecito comunque attendersi una certa rinfrescata, e poi l’avvento da ovest di correnti nuovamente perturbate dal basso Atlantico con qualche momento piovoso a partire dalle regioni tirreniche, ma senza probabilmente più conseguenze alluvionali o tragiche. Seguite comunque gli aggiornamenti.
 
SINTESI PREVISIONALE SINO A MARTEDI 15 NOVEMBRE 2011:
mercoledì 9 novembre: ultime piogge su Sardegna, Piemonte e Ponente ligure al mattino, poi migliora, incerto su tutto il resto del nord ma secco e in miglioramento. Al centro nuvolosità variabile con isolati rovesci, migliora anche qui in giornata, peggioramento al sud con rovesci e temporali localmente forti sui versanti tirrenici. Temperature sempre miti.

giovedì 10 novembre: ancora tempo instabile al sud con temporali sulle regioni estreme: Puglia, Sicilia, Calabria e soprattutto sul mar Jonio, tempo migliore al nord e al centro, ma con qualche residuo addensamento e qualche nebbia o strato basso sulle pianure.

venerdì 11 novembre: irromperanno moderati venti orientali, un po’ di nuvolaglia al nord e in Adriatico, bel tempo su Sardegna e versante tirrenico, nuvolaglia al sud con gli ultimi acquazzoni su sud Puglia, Basilicata, Calabria jonica ed est Sicilia. Temperature in lieve diminuzione.

FINE SETTIMANA: tempo buono quasi ovunque, ma con strati bassi indotti dalle correnti orientali su Valpadana, specie settore piemontese e versante adriatico, più sole altrove, clima freddino al mattino, mite nel pomeriggio.

lunedì 14 novembre: aria fredda in Adriatico e al nord con parziali addensamenti, tempo generalmente asciutto e temperature in calo, soleggiato altrove, ma anche qui con temperature in calo.

martedi 15 novembre: evoluzione incerta.

Autore : Alessio Grosso