00:00 23 Novembre 2013

Nuove sassate fredde e nevose sull’Italia tra domenica 1° dicembre e l’Immacolata?

Due nuovi tentativi di eludere la sorveglianza anticiclonica.

La novità c’è. Rispetto al recente passato, quello a cavallo tra gli anni 80 e 90, l’anticiclone si mostra meno propenso a proteggere in modo deciso la Penisola, forse perchè il vortice polare non è più quella palla di freddo che fa correre a velocità folle la corrente a getto e di conseguenza l’anticiclone non riesce a distendersi con maggiore forza verso l’est europeo e verso il bacino centrale del Mediterraneo, ma rimane di quinta ad ovest, quanto basta, alla prima frenatina del getto, per consentire affondi freddi in serie sul nostro Paese, con i classici risvolti nevosi in Adriatico e al sud.

Questa linea di tendenza finirà per trovare conferma anche durante la prima decade di dicembre. La prima botta, che non trova peraltro tutti i modelli concordi, potrebbe manifestarsi nel corso del week-end 30 novembre-1°dicembre con un nuovo moderato calo termico e possibile formazione di una depressione al sud con risvolti perturbati e nevosi a quote basse in Appennino meridionale e medio Adriatico.

La depressione sarebbe destinata a colmarsi entro martedì 3, lasciando spazio ad un altro intervallo con tempo tranquillo, seguito subito dopo da un altro importante affondo perturbato a carattere freddo da nord, che questa volta potrebbe anche sfondare in modo più netto, coinvolgendo un po’ tutto il Paese, ma si tratta al momento di ipotesi un po’ estreme, viste peraltro in modo convinto solo dalla corsa ufficiale del modello americano e potenzialmente (perchè le carte non arrivano a coprire tutto il periodo) anche dal modello canadese.

Un discorso più razionale e meno di pancia fa propendere in realtà per frenate del getto meno vistose, con semionde perturbate comunque in grado di portare variabilità sul nostro Paese a tratti per tutta la prima decade di dicembre, con qualche precipitazione alternata a rinforzi del vento e a giornate più soleggiate. Chiaro che in un contesto Atlantico variabile ci sta anche qualche raffreddamento utile a favorire nevicate a bassa quota, ma su queste possibilità torneremo a ragionare la prossima settimana.

Autore : Alessio Grosso