00:00 19 Dicembre 2013

La via del NORD-ATLANTICO spianata verso l’Europa

Gennaio 2014 presenterà lungo lo stivale un tipo di tempo caratterizzato da impulsi d'aria più fresca ed instabile nord-atlantica? L'ipotesi appare tutt'altro che campata per aria; ecco cosa potrebbe accadere da qui all'inizio del nuovo anno.

Che qualcosa sullo scacchiere barico europeo e mediterraneo stia iniziando a muoversi, lo si capisce già dalla depressione attesa nelle prossime ore sul nord. Un modesto fronte perturbato che andrà interrompendo l’egemonia portata dal forte anticiclone che ha dominato la prima metà dicembrina.

Con l’arrivo della terza decade del mese potrebbero infatti proseguire i disturbi a carico dell’anticiclone che, una volta spianato sul Mediterraneo dall’uscita della jet stream direttamente dal settore canadese, potrebbe avviare tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio 2014, un periodo atmosferico assai più vivace. Una circolazione tipicamente nord-occidentale andrebbe gettandosi sul Mediterraneo, avviando sull’Italia una fase caratterizzata dal transito abbastanza frequente di alcune perturbazioni.

Il contesto termico sarebbe pressochè allineato alle medie stagionali, con la possibilità di avere qualche picco termico leggermente inferiore alla media, tuttavia l’elemento positivo di tali proiezioni è rappresentato dal quadro precipitativo che si presenterebbe tutt’altro che avaro. La presenza di una attiva ciclogenesi sull’Europa e sul Mediterraneo occidentale, determinerebbe infatti l’avvio di una fase atmosferica caratterizzata da piogge frequenti, soprattutto sulle regioni centrali e settentrionali italiane.

L’origine nord-atlantica della massa d’aria garantirebbe infine una quota neve non eccessivamente alta, dispensando alcune importanti nevicate lungo le Alpi sino a quote medie, possibilità di spolverate bianche anche sul nostro Appennino.

Questa appare al momento una delle ipotesi più fortunate, la formazione di un attivo corridoio perturbato in direzione dell’Europa occidentale dipenderà strettamente dalla posizione assunta dall’alta pressione azzorriana sul continente, una sua maggiore o minore invasività, andrà dirottando il flusso su aree diverse del continente, aree che andranno valutate nel dettaglio successivamente.

Autore : William Demasi