00:00 20 Dicembre 2012

Il punto d’arrivo dell’anno 2012 potrebbe non essere così scontato

Pur nello sconforto generale con un quadro sinottico che prevede la persistenza di temperature miti con l'anticiclone a fare da sponda sull'Europa occidentale, quest'oggi alcune corse alternative del modello americano persistono nella previsione di scenari perturbati. Superato Natale domina ancora una forte incertezza.

 Come già in parte anticipato nella giornata di ieri, una forte incertezza previsionale domina il lungo termine con un quadro barico che spazia da scenari freddi e perturbati ad altri decisamente più anticiclonici e temperati. Quello che vogliamo proporvi quest’oggi è un’evoluzione del tutto singolare del modello americano GFS per l’ultimo dell’anno con una grossa depressione fredda che veicolerebbe aria artica marittima sin nel cuore del Mediterraneo.

Naturalmente questa evoluzione rappresenta soltanto una possibile strada (tra "x" soluzioni) che l’atmosfera potrebbe mostrarci entro l’ultimo giorno del 2012. 

La carta in questione mostra un’ampia ondulazione del getto d’alta quota che favorirebbe la formazione di una zona di bassa pressione dominata da geopotenziali e pressione decisamente bassi in direzione dell’Europa centrale. L’aria fredda convogliata nella mitteleurope e poi sul Mediterraneo sarebbe di tipo "artico-marittimo", fredda soprattutto in quota, mitigata dalla presenza dell’oceano Atlantico settentrionale nei bassi strati atmosferici. 

La forte incertezza subito dopo le festività natalizie risulta oltremodo confermata dalla forte divergenza degli spaghi i quali mostrano soluzioni molto aperte a partire da mercoledì 26 dicembre (Santo Stefano) mentre al contrario prima di tale data la situazione pare piuttosto allineata e gli spaghi ben chiusi a tracciare un’evoluzione univoca. 

 

 

 

Autore : William Demasi