00:00 27 Maggio 2014

Voglia di mare: andarci ora cosa comporta?

Con una crisi come questa, per risparmiare e godersi comunque dei servizi di un certo livello, sarebbe necessario anticipare un po' di mare entro metà giugno, ma gli ostacoli non sono pochi.

Poca gente, alberghi più economici, tranquillità, un clima gradevole, il mare tutto per noi. Pensare ad una vacanza al mare in tarda primavera sembrerebbe avere molti vantaggi, in realtà gli ostacoli non sono pochi.

Analizziamone alcuni: gli alberghi hanno prezzi più bassi perchè il mare è ancora freddo, spesso molte piscine non sono ancora in funzione negli alberghi, salvo quelle al coperto o riscaldate.

Il tempo oltretutto può risultare decisamente capriccioso e se in maggio o ai primi di giugno piove può anche fare freddo; indubbiamente passare 2 giorni su 7 sotto l’ombrello a girare per il paese nella speranza di una schiarita, forse non è proprio il massimo.

E poi, se si hanno figli, c’è la scuola. Perdere anche solo un paio di giorni potrebbe far arrabbiare non poco le maestre o gli insegnanti e mandare in ansia vostro figlio, in un momento decisivo per la promozione.

Il mare in primavera resta dunque bellissimo, ma in effetti farci bagni prolungati è "roba da tedeschi" e pensare che poi abbiamo comunque davanti altri tre mesi d’estate da gestire, consiglia saggiamente di aspettare.

In tutti noi c’è comunque voglia d’evasione, anche se il lavoro è precario o non c’è, anche se siamo preoccupatissimi per una crisi che potrebbe travolgerci molto più di quanto lo siamo già stati; magari molti negozi nel quartiere in cui abitate restano vuoti, ma alla vacanza al mare o ai monti difficilmente si riesce a rinunciare, anche solo per un mordi e fuggi, in campeggio, albergo, casa o più semplicemente in camper, abbiamo tutti voglia di risentire il contatto con la natura.

Autore : Alessio Grosso