00:00 5 Luglio 2006

Vacanze al mare?

Almeno per quest'anno sembra scongiurato l'allarme mucillagine. Forse scoperte le cause scatenanti di questo fenomeno.

Le tanto desiderate vacanze sono alle porte per molti italiani. Tramontata l’era delle vacanze vip all’estero o perlomeno la domanda ha subito un vistoso calo negli ultimi anni, gli italiani tendono sempre più a giocare in casa e le mete turistiche più gettonate risultano proprio i mari e le montagne del nostro Paese.

Coste incantevoli, suggestive baie o cale, grandi spiagge dove crogiolarsi al sole per poi tuffarsi in mare per una sana nuotata.
E la mucillagine dove è finita? Dove si è nascosto quel “male oscuro” l’incubo dei bagnanti che si presenta periodicamente nel mar Adriatico e che invade spesso le coste, facendo guadagnare, erroneamente, l’appellativo di “mare sporco” a questo tratto del Mediterraneo?

Lo stato di salute dei nostri mari grazie al cielo è buono e nonostante i comprensibili allarmismi dell’industria turistica, la mucillagine è un fenomeno naturale legato alla riproduzione di microalghe, le diatomee, ed interessa una vasta area a causa delle correnti che permettono la loro diffusione. Le prime testimonianze scritte che documentano la presenza di mucillagini risalgono al 1729 quando il medio e alto Adriatico fu interessato dal fenomeno e dall’anno 1872, venne coniato l’infelice termine di “mare sporco”.

Le cause scatenanti di questo fenomeno sono ancora dubbie. Attualmente sono al vaglio molte teorie poiché nessuna, per il momento, sembra fornire una risposta definitiva e convincente. Una delle ipotesi è che un ruolo importante venga svolto da elementi come il rame che, a dosi molto basse, è necessario per lo sviluppo delle microalghe, ma che in quantità elevate è dannoso. La produzione di muco da parte di queste microalghe, potrebbe essere una naturale reazione alla presenza massiccia di questo elemento. Ma l’ipotesi più accreditata è che la mucillaggine sia un fenomeno scatenato da un mix di fattori ambientali quali la temperatura elevata e un notevole apporto di acqua dolce ricca di elementi chimici da parte del fiume Po, che con la sua considerevole portata influenza tutto l’Alto Adriatico.

Quest’anno le temperature invernali e primaverili in molte località italiane sono risultate ampiamente sotto la media del periodo e stiamo vivendo da tempo un periodo drammaticamente siccitoso con i nostri grandi fiumi in secca e conseguenti bassi quantitativi di acqua fluviale riversata in mare. Potrebbero essere proprio questi gli ingredienti anti mucillagine, considerando che per ora il fenomeno non si è ancora presentato lungo la costa adriatica. Una possibile conferma alle ipotesi sopra citate, garantendo così almeno per quest’anno, un Adriatico dall’acqua pura e cristallina pronto ad ospitare milioni e milioni di turisti.
Autore : Luca Savorani