00:00 2 Marzo 2009

Uno sguardo alle previsioni stagionali: che marzo potrebbe essere?

Responsi quasi allineati lungo la medesima impostazione. Marzo proseguirà la sua strada con soluzione di continuità rispetto al mese che l'ha preceduto. Qualche cambiamento solo nella seconda metà: vediamo perchè.

E’ ufficiale: marzo proseguirà l’opera posta in essere da febbraio e la porterà a termine a dispetto della inesorabile avanzata astronomica dell’arco stagionale. Questo è quanto emerge da una prima analisi dei modelli climatici a tiratura stagionale pubblicati dai maggiori centri di calcolo mondiale.

In sostanza si tratterà di avere a che fare con una anomalia di pressione quasi-permanete sull’Europa e sul Mediterraneo centro-occidentale. Questa specie di “falla”, dovuta molto probabilmente alla perdurante anomalia delle temperature superficiali del Mediterraneo, risulterà ancora determinante fino alla metà del mese appena iniziato.

Da qui l’outlook piuttosto allineato tra i vari centri di calcolo: marzo potrebbe rivelarsi leggermente più piovoso della norma, soprattutto al centro e al nord. E c’è da crederci, visto e considerato che il controllo incrociato tra le anomalie di pressione conduce a collocare tutti i centri depressionari in ingresso dall’Atlantico, tra la Francia e le nostre regioni centro-settentrionali.

Se c’è accordo per quanto concerne le precipitazioni, emergono invece alcune discrepanze per quanto riguara l’andamento termico più probabile. Gli Americani del Climate Prediction Centre sentenziano che marzo potrebbe prendere una piega un po’ freddina. Il loro punto di vista trae spunto dalla loro stessa previsione riguardante l’andamento della Nina nel Pacifico equatoriale: secondo i ricercatori della NOAA il fenomeno potrebbe dilungarsi fino ad aprile-maggio e continuerà a mettere lo zampino nella collocazione dell’anticiclone atlantico.

Di parere leggermente diverso l’IRI e l’Ibimet, che prevedono un andamento termico leggermente al di sopra delle medie stagionali riferite agli ultimi 30 anni. In questo caso le nostre estreme regioni meridionali pare abbiano una probabilità pari al 60-80% di assistere ad un mese più mite della norma. Al centro e al nord non si sforerà granchè ma, a parte casi isolati possibili fino alla prima metà del mese, i termometri non si scosteranno sostanzialmente dalla norma. Insomma dopo il 15 si andrà tutti pian piano verso la primavera.
Autore : Luca Angelini