00:00 3 Dicembre 2010

Uno sguardo agli indici e al FREDDO che verrà

L'andamento degli indici climatici attualmente riscontrati tra l'area pacifica e il nord America ci dà lo spunto per anticipare la traiettoria di sviluppo delle onde atmosferiche che potrebbero portare una severa ondata di freddo sull'Europa e sull'Italia nella seconda decade di dicembre.

Pur non essendo indici predittivi, ossia che suggeriscono uno scenario prognostico, bensì descrittivi, ossia che rilevano la situazione attuale, l’andamento degli scarti di pressione tra le medie e le alte latitudini del nostro emisfero ci dà un’idea sufficientemente coerente della posizione delle onde atmosferiche e della loro magnitudo. Ma quali sono questi fantasmagorici indici? La PNA del Pacifico, la NAO atlantica e l’Oscillazione Artica polare.

Alla rilevazione attuale tutti e tre i "moschiettieri" risultano in anomalia negativa o al più neutra e, secondo le proiezioni probabilistiche, rimarranno ancora tali almeno fino alla metà di dicembre. Ad uno sguardo più attento però notiamo alcune oscillazioni secondarie che, nella loro propagazione verso levante, ossia nel letto delle correnti occidentali entro la quale sono inserite, nascondono la soluzione della nostra proiezione a medio-lungo termine, ancor prima dell’emissione da parte dei consueti modelli "deterministici".

La linea di tendenza vede in buona sostanza un cavo d’onda depressionario (PNA-) al largo delle coste pacifiche canadesi, in propagazione verso est. La propagazione dell’onda favorirà il trasferimento dell’energia entro l’onda opposta, quella anticiclonica, bloccata in pieno Atlantico e che riceverà nuova energia per ergersi appunto a "blocco" della circolazione mite atlantica.

L’ulteriore trasferimento di energia verso l’Europa materializzerà così una possente onda depressionaria direttamente figliata dal vortice polare, con asse proteso inizialmente verso il comparto centro-orientale del nostro Continente, ma con fisiologica successiva rotazione anche verso il Mediterraneo centrale. Questa particolare manovra è anche matematicamente dimostrata, infatti per motivi di bilancio della vorticità potenziale, tali nuclei depressionari tendono a portarsi via via verso ovest nel loro sviluppo se alimentati da un blocco poderoso come quello descitto poc’anzi sul nord Atlantico.

Quali le conseguenze possibili sull’Italia? Presto detto. Le condizioni al momento sembrano orientate verso una severa irruzione di aria fredda che nella seconda decade del mese di dicembre abbraccerà anche l’Italia. Si partirà con possibilità di nevicate a quote molto basse sui versanti orientali del nostro Paese, dunque estremo nord-est e regioni adriatiche, poi si passerà ad un coinvolgimento più netto del nord, mentre il sud e il basso Adriatico torneranno a risentire sulla circolazione a margine, complessivamente più mite e piovosa.

 

Autore : Luca Angelini