00:00 11 Aprile 2001

UNA PASQUA INFURIATA

L'alta pressione vuole conquistare l'Islanda? E allora gli italiani si beccheranno vento freddo ed instabilità con neve sull'Appennino.

Il centro-sud pensava di averla scampata. La stagione estiva si stava presentando con prepotente anticipo quando l’alta pressione, è proprio il caso di dirlo, ha rotto le uova nel paniere con una rimonta stile LUIGI XIV. Il re sole, con la sua supponenza, ha costretto le masse d’aria fredda a fuggire in tutta fretta, puntando dritte da nord verso l’Italia e i Balcani.

E allora ecco la fase quasi invernale che non ti aspetti con la neve che torna a spadroneggiare sugli Appennini, le cronache giornalistiche e televisive che danno la colpa all’effetto serra in ogni circostanza e una miriade di luoghi comuni sui poveri turisti costretti a viaggiare sotto la pioggia o la neve.

Ci mostreranno il solito Golfo di Trieste spazzato dalla Bora e qualche temerario che si butta in acqua sulle spiagge di Rimini per inaugurare la stagione.

Speriamo che qualche parola venga spesa sulla pericolosità di una tale situazione per i nostri agricoltori e per la vegetazione in genere.

Ma ci sono per fortuna anche i lati positivi: le stazioni sciistiche appenniniche potranno rivedere i turisti, se non proprio per sciare, per tirarsi magari una bella palla di neve in faccia e riempire baite e ristorantini tipici.

Sulle Alpi il freddo in arrivo preserverà il manto nevoso per la gioia di quanti stanno per partire per l’ultima sciata stagionale nelle famose località dolomitiche, lombarde, piemontesi o valdostane. Attenzione solamente al vento sui nostri versanti che spirerà forte da NNE. Sui versanti esteri invece rischio di neve fino a quote basse: chi va in Svizzera tedesca o in Austria ripiomberà in pieno inverno.

I turisti che invece arrivano con i loro barconi dalla Germania per trovare “l’estate italiana” rimarranno piuttosto delusi; il tempo al sud farà le bizze almeno fino al giorno di Pasqua.
Per lunedì dell’Angelo si nutrono ancora molti dubbi circa la sorte di un fronte appoggiato alla catena alpina.
Autore : Alessio Grosso