00:00 26 Luglio 2004

Una domenica temporalesca su ROMA!

Città più fresca d'Italia (persi sedici gradi in ventiquattr'ore!), nubifragi nei quartieri a sud-est e rain-rate a oltre 60 mm in 3 ore. Ecco uno spunto di cronaca e di sano umorismo che ripercorre le fasi salienti di una "curiosa" domenica romana... di fine luglio!

Colonnina di mercurio e immagine bispettrale confermano: Roma città più fresca d’Italia, merito della doccia anomala di stagione puntualmente concessa dal primo temporale del mese, guarda caso il più lungo dell’anno.

Il satellite parla chiaro: fenomeno autorigenerante, i rubinetti del cielo non si chiudono, e per la Capitale arrivano sei lunghissime ore di innaffiata! Alle ore 14 è lei, Roma, la città più fresca d’Italia. E i pluviometri? Letteralmente impazziti, dopo lo “zero” prima e dopo la virgola campeggiante dagli inizi del mese.

LA CRONACA

Ore 00.05 di domenica 25 luglio 2004: la temperatura a Roma oscilla tra i 26 ed i 27°C. Segnatevi il dato, perché tale rimarrà come valore più elevato di giornata. Sembrano pochi, ventisette gradi; ma provate ad immaginarli di notte, mentre senza un filo d’aria provate a prender sonno, tra il calore delle lenzuola che non vi dà tregua e con l’umidità che raggiunge livelli poco tollerabili. Insomma, fa un caldo tremendo, anche perché solo otto ore prima la colonnina di mercurio aveva superato di gran lunga la soglia dei 35°C, e per diversi quartieri della Capitale (quelli dell’entroterra) erano maturate le temperature più alte dell’anno!

Poi, sul far dell’aurora, la temperatura concede un lieve calo, quindi un assestamento. Il cielo si copre: potrebbe non essere una novità, ma poi arrivano delle gocce, quindi i tuoni, qualche modesta raffica di vento da sud-est, il rinforzo della precipitazione, e la giornata prende l’andazzo che non t’aspetti.

Ore 10.30: è tutto coperto, il cielo sopra Roma. Di mattina, a fine luglio, non è che capiti poi così sovente. Ma a destar interesse è l’aspetto termico, con la temperatura che scende man mano che ci si avvicina all’ora… “calda”!

Ore 12.00: per molti quartieri a nord e ad est della città i millimetri accumulati sono oltre 30. Un dato importante, fin troppo importante, considerando che siamo appena a metà giornata. Non c’è cenno di schiarita, non c’è traccia di miglioramento alcuno. Sui litorali di Ostia, Fregene e Torvajanica, i bagnanti che avevano sfidato il grigiore dell’alba devono ricredersi: dalle spiagge dell’ultima domenica di luglio va in onda la clamorosa ritirata! A tratti è un autentico fuggi-fuggi, mentre chi è rimasto in città si coccola ancora tra le lenzuola di un letto divenuto improvvisamente fresco ed invitante. Chi può recupera le ore di sonno perse nella prima parte della notte per il gran caldo, qualcun altro si gode alla finestra il clima tipico dell’aprile inoltrato…

Problemi invece sulle strade, dove pozzanghere e acquitrini disegnano disagi a più non posso tra automobilisti presi alla sprovvista, nonostante le previsioni abbiano fatto e detto la loro con diverse ore di anticipo. Si contano circa settanta tamponamenti, non pochi, quanto basta per migliorare il tasso di inagibilità delle strade capitoline in odor di temporale. Sulla Cristoforo Colombo gli allagamenti arrivano a misurare spessori di 60cm di acqua. Chiusa, sempre per allagamenti, la Galleria Pittaluga sulla A24.

Passano i minuti, il maltempo imperversa. E’ un temporale autorigenerante, un esemplare atipico per Roma, stante la terza decade del mese di luglio. Ma diamine, ci starà pure uno “sgrullone” d’estate, fa parte del gioco! Non ditelo ai gitanti, agli amanti del mare e del sole: per loro è una tragedia greca, che una domenica di luglio debba finire così: bandiera bianca a mezz’asta e rientro anticipato nella grande città. E con la pioggia che non dà tregua!

Ma il peggio deve ancora arrivare. Ore 14.00, la colonnina di mercurio scende a livelli clamorosi: in città non si superano i 22°C, quasi ovunque si è sotto i 21°C, mentre all’areoporto di Ciampino si registrano addirittura 19°C! E’ il momento-clou della giornata da ricordare: la minima viene registrata poco dopo le 14, mentre sui Castelli arrivano temperature irlandesi… In questo momento Roma è la città più fresca d’Italia, quasi quasi si fa fatica a crederlo! “Ma sarà mai successo?” qualcuno si chiede… Chissà…

Intanto, sul Terminillo stenta a piovere, in Appennino non cade una goccia, e così anche su Viterbese e Basso Lazio. Roma sembra insomma voler essere baciata dall’acqua, al contrario di come troppe volte successo in passato. Qualcosa di magico e di misterioso avvolge il cielo della Capitale… Qualche quartiere, ad ovest e a sud, vive qualche sprazzo di sole, ma per chi abita dalla parte opposta è un susseguirsi di rovesci, a tratti violenti e alluvionali, alternati a pioggia moderata, ma pur sempre continua. Non c’è l’impeto dell’evento estremo, ma la continuità e la ripetività di un monologo che va avanti per sei-sette ore!

In zona Casilina, poco fuori il Raccordo Autostradale, a fine giornata si conteranno oltre 100 millimetri d’acqua, valore simil-record se messo in coda agli eventi del noto luglio 2002. Situazione analoga sui Castelli e in provincia, dove il rain-rate a tratti fa paura, con oltre 60 mm in 3 ore nell’alta Valle del Sacco. Fonti non ufficiali parlano di nubifragio nei quartieri a sud-est, con 150 mm caduti in poche ore!

Infine, a Valmontone clamorosa è la decisione di rimandare -causa maltempo- l’ultima serata della manifestazione “Roma Caput Lucis”, la più innovativa dell’Estate Romana, che avrebbe ospitato la finale del Campionato Mondiale di Fuochi d’Artificio d’Autore di fronte a 30.000 spettatori. Scherzi del destino: i fuochi d’artificio per ora restano in terra, il cielo dell’estate romana li può ancora attendere, mentre per un giorno il sipario si è aperto su di uno spettacolo inedito, del tutto improvvisato e tutt’altro che scontato.
Autore : Emanuele Latini