00:00 2 Gennaio 2017

Un occhio agli ultimi umori del modello americano: il GELO punta dritto verso l’Italia

Diamo uno sguardo alla linea di tendenza calcolata dall'aggiornamento appena uscito del modello americano; ecco le ultime novità.

SITUAZIONE SINOTTICA GENERALE: coerentemente con quelle che sono state le linee guida della circolazione atmosferica nella seconda metà dell’autunno e durante il mese di dicembre, anche la prima decade di gennaio sembra proseguire il discorso su di uno stesso binario già ben collaudato. Avremo infatti ancora una figura vistosa di alta pressione arroccata sul centro-ovest Europa, masse d’aria fredda di origine continentale mantengono condizioni atmosferiche pienamente invernali su est Europa e Balcani. 

EVOLUZIONE: sotto la festività dell’Epifania l’aria fredda artico-continentale riuscirà a scavarsi un varco verso il Mediterraneo, interessando il nostro Paese. Il picco minimo di temperatura dovrebbe verificarsi nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 gennaio sulle regioni centrali adriatiche, laddove ritroveremo isoterme alla quota di 850hpa (circa 1500 metri) prossime ai -15°C, facendo pertanto classificare questa ondata di freddo invernale come INTENSA

 

FREDDO: mentre in quota il picco termico minimo si farà sentire nella notte tra giovedì e venerdì prossimo, al livello del suolo l’attenuazione della ventilazione determinerà un ribasso delle temperature più sensibile nel fine settimana (sabato 7 – domenica 8), i valori termici potranno qui portarsi diversi gradi sotto lo zero. 


PRECIPITAZIONI E NEVICATE: i versanti adriatici dell’Appennino centrale e meridionale sperimenteranno il cosiddetto "effetto stau" provocato dallo sbarramento offerto da un rilievo montuoso nei confronti di una massa d’aria umida. La ventilazione nord-orientale inizialmente secca, raccoglierà infatti l’umidità dal mar Adriatico, generando nuvolosità e precipitazioni che saranno ridossate ai contrafforti orientali dell’Appennino.

Il passaggio del fronte freddo è atteso nella mattinata di giovedì 5 gennaio, le precipitazioni faranno la loro comparsa su Marche, Abruzzo, Molise ed il nord della Puglia. Con l’ingresso franco dell’aria fredda su queste stesse regioni atteso un rapido calo del limite delle nevicate sino al piano. Accumuli di neve elevati sull’Appennino oltre i 500 metri di quota. 

Un ultima menzione meritano le coste settentrionali della Sicilia: anche qui agirà l’effetto stau indotto dai venti nord-orientali. Tra venerdì 6 e sabato 7 gennaio la neve potrebbe spingersi molto in basso, sfiorando la costa. Qualche fiocco nei quartieri più alti di Palermo potrebbe anche essere possibile. 

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Autore : William Demasi