Un’anomalia preparata con cura…da mesi!
Anche per i prossimi giorni il quadro barico sul nostro Continente e il Vicino Atlantico non cambierà. Cerchiamo di analizzare tutte le anomalie di questo "non inverno".
La stagione invernale non decolla! Possiamo attaccarci alle nevicate che stanno avvenendo oggi sui settori alpini di confine; possiamo attaccarci al calo termico (modesto) che ci sarà nelle prossime ore sull’Italia oppure alla maggiore ventilazione che, dopo un lungo periodo di stasi, sta spazzando i nostri cieli.
In questo periodo, in effetti, ci si attacca proprio a tutto per vedere sull’Italia e sull’Europa una parvenza di inverno, che in realtà non c’è!
Il nostro pensiero va allora agli anni passati: Come è possibile che l’anno scorso l’Appennino fosse sepolto dalla neve, mentre quest’anno risulti ancora marrone fin sotto i 1500 metri? In effetti se ci sforziamo a fare un paragone con gli ultimi inverni passati sembra di vivere su un altro pianeta: freddo quasi sempre inesistente (salvo le inversioni termiche), montagne senza neve e in qualche caso deficit idrici molto elevati.
Se si esamina anche l’autunno passato, il quadro “clinico” della nostra Penisola peggiora sensibilmente. Troppe volte il bacino del Mediterraneo è stato preda di rimonte altopressorie dinamiche, che nulla hanno a che vedere con il semestre freddo. Bene inteso, l’alta pressione nel periodo autunnale e invernale può presentarsi, ma indubbiamente non con questa frequenza e persistenza.
Il lavoro degli “addetti ai lavori” è quello di cercare delle risposte, per poter capire il perchè di questo stato di cose. Gli assidui sostenitori del riscaldamento globale vanno letteralmente “a nozze” con questa situazione e il ” ve l’avevo detto” spicca su questo e su quell’altro giornale a mo’ di previsione sicura fatta mesi e mesi addietro.
Noi in questa sede cercheremo invece di analizzare la situazione senza farci forviare dal vociare confuso di chi promette catastrofi climatiche a destra e a manca.
Cosa sta succedendo sull’Europa in poche parole? Beh, possiamo dire con certezza che da mesi ( e non da giorni) è in atto una circolazione anomala che “vizia” in maniera determinante il tempo sul Mediterraneo. Quando le anomalie sono preparate con cura nel corso dei mesi è sempre difficile smuoverle. Se poi tali anomalie si presentano in un periodo statisticamente “fermo” come l’inverno, allora la possibilità di persistenza aumenta in maniera esponenziale.
Da mesi la distribuzione della pressione e delle temperature sul Continente e sul Vicino Atlantico è sempre la stessa. Ecco i punti salienti: 1) Un’anomalia pressoria e termica NEGATIVA tra le Canarie e l’Atlantico Portoghese; 2) Un’anomalia pressoria e termica POSITIVA sul Mediterraneo e sull’Europa centrale; 3) Un’altra anomalia pressoria e termica NEGATIVA tra il Mar Nero e il Medio Oriente.
Se questa situazione venisse disegnata in pianta, essa apparirebbe come una grossa omega che abbraccia i meridiani centrali dell’Europa, spalleggiata da 2 cavi d’onda, uno più ad est e l’altro più ad ovest. Tutte le nazioni che si trovano al di sotto “dell’omega” non hanno inverno, che invece si presenta abbastanza saldo ai lati di essa.
Questa anomalia non è presente da giorni, bensì da mesi. La natura segue di conseguenza un percorso ben collaudato e COMODO! Sarebbe molto dispendioso per Lei tentare di mettere ordine nelle cose, magari tentando un forcin freddo al centro della struttura altopressoria. Molto meglio gettare tutto il freddo ai lati, dove il terreno è già pronto e non si fa il minimo sforzo per mandarcelo. In parole povere, tutte le saccature FREDDE risultano quasi attirate dai 2 poli FREDDI ai lati della struttura. Esse, andando a parare sempre nello stesso punto, non fanno altro che rinforzare tutto il “ciclo”!
Se la suddetta situazione avvenisse in una stagione movimentata da maggiori scambi termici ( ad esempio l’estate), il tutto non potrebbe durare molto a lungo.
Se invece l’anomalia si presenta in un periodo dove gli scambi termici sono ridotti al lumicino ( in inverno), il rischio di persistenza aumenta in maniera considerevole. Basti pensare all’alta pressione che per 100 giorni oppresse l’Italia e l’Europa centrale nel 1990! Anche in quel caso vi furono nevicate in Arabia Saudita, unica zona dove l’aria fredda riusciva in qualche modo a “sfogarsi” verso sud.
Per i prossimi giorni? Niente di nuovo. Nell’ultima decade di dicembre abbiamo assistito allo “sfogo” del freddo più ad est, in corrispondenza del “polo freddo orientale”. Adesso, molto probabilmente, il freddo “sceglierà” l’altro polo di attrazione, quello posizionato sul Vicino Atlantico, sempre per ridurre al minimo il dispendio di energia cinetica. Per noi, che stiamo al centro dell’omega, non ci sarà nulla da fare!
Autore : Paolo Bonino