00:00 30 Ottobre 2015

Ultimissime della sera: TORMENTONE anticiclonico europeo

Ancora per diverso tempo, il nostro anticiclone potrebbe essere il protagonista incontrastato del palcoscenico atmosferico europeo. Indaghiamo sulle ragioni di tanta tenacia delle fasce anticicloniche e sulla possibile evoluzione futura.

Situazione attuale: residua instabilità persiste sulle regioni meridionali del Paese, laddove abbiamo assistito anche ad alcune manifestazioni temporalesche a carattere sparso. Altrove il consolidamento di un campo d’alta pressione determina condizioni atmosferiche soleggiate. Soprattutto sulle regioni settentrionali una ventilazione tesa di Tramontana mantiene l’aria secca e le condizioni termo-igrometriche assai gradevoli. La temperatura risulta infatti molto molto su tutto il nostro territorio italiano.

Residua instabilità si attarda sulle regioni di mezzogiorno, altrove campo libero all’alta pressione…

Masse d’aria molto tiepide di origine subtropicale oceanica, "gonfiano" una potente area d’alta pressione che nei prossimi giorni risulterà determinante nel plasmare la circolazione atmosferica in ambito europeo. Trattasi di un’alta pressione dalle origini "ibride", caratterizzata dal possedere i propri massimi di pressione al suolo collocati sull’Europa centro-orientale a debita distanza dal Mediterraneo.

Sul nostro Paese l’anticiclone sarà accompagnato dalla presenza di una ventilazione tesa ma anche molto mite di Tramontana e Grecale. I valori di umidità relativa  piuttosto ridotti e l’atmosfera tendenzialmente secca e tersa, favoriranno un weekend soleggiato con poca nebbia e scarsa foschia anche nelle pianure.

Un cambiamento parziale delle condizioni atmosferiche potrebbe verificarsi tra giovedì 5 e martedì 10 novembre, momento in cui la struttura dell’alta pressione potrebbe in parte indebolirsi, lasciando passare sistemi nuvolosi sfrangiati.

Persistenza anticiclonica: per quale ragione?

La persistenza dell’alta pressione sull’Europa è da ricercare in un disegno atmosferico su scala molto più ampia, nel quale l’alta pressione altro non è che una "pedina", mossa dai capricci del Vortice Polare. In questo frangente la persistenza dell’alta pressione dipende più o meno direttamente dai processi di ricompattamento e ricostituzione del vortice stesso, un elemento che porta un rinforzo della corrente a getto proveniente da ovest e conseguentemente un’attività molto forte delle fasce anticicloniche sulle medie latitudini.

Vie d’uscita.

Una possibile via di fuga ad una situazione di questo genere, può essere rappresentata dalla possibilità che l’alta pressione possa essere erosa da un flusso di correnti più instabili di origine nord-est europea. Al momento questa potrebbe essere una delle vie d’uscita più semplici, vista la recidività con cui la circolazione atmosferica anche nel recente passato ha presentato con discreta frequenza, fasi atmosferiche caratterizzate da una predominanza di venti freschi/freddi continentali. 

Autore : William Demasi