00:00 22 Dicembre 2014

Ultimissime della sera: prove generali di INVERNO da Santo Stefano in avanti

Una circolazione maggiormente ondulata, potrebbe agevolare la discesa delle prime masse d'aria più fredda verso le medie latitudini dell'Europa appena superate le festività natalizie. Sull'impatto che queste masse d'aria avranno nella circolazione atmosferica europea, la partita rimane ancora molto aperta.

Situazione attuale: l’anticiclone oceanico si distende sulla nostra penisola, determinando un aumento delle temperature che si fa sentire soprattutto alle quote superiori. Aria molto calda di origine oceanica mette in crisi il già esiguo innevamento alpino, quantomeno quello posto a quote inferiori i 2000 metri. Nuvolosità addossata lungo le coste tirreniche, soprattutto sulla Toscana e la Liguria. Nuvolosità cirriforme sparsa qua e là anche lungo l’arco alpino. Precipitazioni ovunque assenti. Temperature molto miti, ventilazione sud-occidentale.

Sotto l’influenza dell’alta pressione.

Un campo di pressioni alte e livellate, determina sull’Italia una parentesi atmosferica caratterizzata da temperature assai miti per il periodo. A garantire questa situazione, una massa d’aria di estrazione oceanica, frutto di una forte invadenza dell’anticiclone azzorriano sul continente europeo. Volgendo lo sguardo alle latitudini più alte, l’Europa settentrionale è governata da una attiva circolazione di venti occidentali. Il grosso dell’aria fredda tende a concentrarsi sulla penisola Scandinava e la distensione dell’alta pressione sul Mediterraneo altro non è che il risultato di questo imponente trasferimento di vorticità dal comparto Atlantico a quello scandinavo.

Tumulti atmosferici.

Il trasferimento di vorticità che avrà come obiettivo finale, avere l’area a più basso geopotenziale non più sull’oceano, ma sulla Scandinavia, sarà l’inizio di una lunga operazione, una complessa serie di "manovre" atmosferiche dagli esiti ancora molto incerti, ma che andranno comunque aumentando le possiblità di inverno in primis sui settori scandinavi e nord-orientali europei. In questo giocoforza tra masse d’aria calda e fredda, a fasi alterne l’Italia potrebbe subire l’influenza di una o l’altra circolazione. In buona sostanza, la circolazione atmosferica attesa dopo le festività natalizie aumenterà sull’Italia le chances d’avere condizioni spiccatamente invernali, ma non saranno esclusi neanche dei surriscaldamenti della temperatura, siano essi per opera di correnti meridionali, oppure temporanee distese anticicloniche.

Le prime giornate d’inverno sull’Italia.

Le prime manovre invernali comincerebbero tra venerdì 26 (Santo Stefano) e sabato 27, quando sull’Italia sopraggiungerebbe una massa d’aria più fredda responsabile di un abbassamento sensibile della temperatura sopratutto al nord ed al centro Italia. Atteso un calo termico sino a 10 gradi in meno rispetto ai valori attuali. Domenica 28 un nuovo impulso d’instabilità proveniente dal nord-Atlantico, potrebbe determinare un peggioramento delle condizioni atmosferiche al nord ed al centro, in questa sede possibile neve sino in pianura nell’angolo nord-occidentale. (da confermare)

In seguito l’Italia potrebbe essere governata da una ventilazione orientale che persisterebbe almeno sino alla fine dell’anno, mantenendo sull’Italia valori termici piuttosto freddi. Situazione ancora incerta sull’esordio di gennaio.

Autore : William Demasi