00:00 26 Febbraio 2015

Ultimissime della sera: prima un po’ di anticiclone, poi il freddo?

Le previsioni a lungo termine emesse quest'oggi dal centro di calcolo americano, continuano a confermare una previsione di freddo intenso previsto interessare il nostro Paese, nonchè gran parte delle lande europee entro la prima decade di marzo. A precedere tale fase invernale dell'atmosfera (probabilmente l'ultima della stagione) qualche giornata di clima più mite portato da una modesta distensione anticiclonica e l'arrivo di un flusso teso di correnti occidentali.

Situazione attuale: una circolazione di venti orientali ha determinato un accumulo di nuvolosità lungo i versanti adriatici dello stivale, nubi associate anche a qualche sporadica precipitazione in un contesto di freddo moderato. Belle schiarite con clima più mite sui versanti tirrenici della costa e le regioni settentrionali, special modo l’angolo nord-occidentale. Nuvolosità presente anche su Sicilia e Sardegna, su quest’ultima regione associata a piovaschi e locali manifestazioni temporalesche. Ancora atmosfera ventosa e dinamica su tutto il Paese.

Fine febbraio, persistono moderate condizioni instabili sulle regioni meridionali dello stivale.

Gli ultimissimi giorni di febbraio si congederanno sotto l’influenza di una modesta circolazione di bassa pressione che, non più sostenuta da importanti flussi d’aria fredda provenienti dall’oceano Atlantico settentrionale, andrà perdendo gradualmente di importanza, esaurendo gli ultimi effetti sulle estreme regioni meridionali entro sabato 28 febbraio. (fig. 1)

Primi giorni di marzo 2015, l’anticiclone prova a distendersi sul Mediterraneo.

Trova conferma anche dalle previsioni odierne, l’imposizione di una circolazione abbastanza tesa di venti oceanici che interesserebbe l’Europa tra domenica primo marzo e mercoledì 4. In questa fase le temperature a livello generale continentale diverrebbero piuttosto miti, i settori centrali ed occidentali del Mediterraneo ricadrebbero addirittura sotto la marginale influenza dell’anticiclone delle Azzorre, veicolante aria molto mite alle quote superiori. Parzialmente interessata da tale fase anche l’Italia, alle prese con una circolazione di venti occidentali attiva anche al suolo (LIbeccio) e probabili condizioni di tempo nuvoloso lungo le regioni del versante tirrenico dalla Liguria al meridione. (fig. 2)

Giovedì 5 marzo, un punto di svolta.

Il dominio imposto dal flusso zonale occidentale, sarebbe interrotto bruscamente nella giornata di giovedì 5 marzo. Un’onda di calore piuttosto attiva, andrebbe ad intrudere le masse d’aria polari sull’oceano Atlantico, determinando la creazione di una vasta onda di Rossby rivolta ai settori europei centrali. Ne deriverebbe una nuova fase di MALTEMPO con temperature in calo, pronta ad interessare l’Europa settentrionale, l’Europa centrale ed il bacino del Mediterraneo, determinando una fase instabile i cui effetti non tarderebbero a manifestarsi anche sul nostro territorio. (fig. 3)

Lungo termine: fase di tempo freddo fuori stagione?

Relativamente alle lunghe distanze previsionali, riferendoci quindi al periodo compreso tra venerdì 6 e martedì 10 febbraio, il centro di calcolo europeo conferma anche oggi una previsione di freddo intenso che sarebbe pronto ad investire vaste zone d’Europa, riportando condizioni ideali per NEVE a bassa quota e gelate tardive. Giungerebbe a conclusione l’ampio movimento troposferico innescato da una forte risalita d’aria calda verso le latitudini polari e subpolari atlantiche e sul mare del Nord. (fig. 4)

La chiusura dell’onda potrebbe addirittura agevolare una discesa d’aria più fredda di estrazione artico-continentale, attraverso un movimento antizonale delle masse d’aria a livello europeo. La dinamica potrebbe concludersi con la formazione di un ponte anticiclonico di tipo dinamico alle alte latitudini, l’evoluzione in cut-off (minimo chiuso di bassa pressione) sull’Europa centrale e conseguente chiusura dei rubinetti d’aria fredda diretti al nostro continente, tale fase pressappoco identificabile sulla fine della prima decade di marzo. (fig. 5)

Autore : William Demasi