00:00 28 Gennaio 2016

Ultimissime della sera: prima l’anticiclone, poi l’instabilità nord-atlantica

Ci attende ancora qualche giornata di anticiclone prima d'avere un probabile quanto auspicabile cambiamento del tempo portato dalle masse d'aria più fredde ed instabili di origine nord-atlantica. Ecco in sintesi la linea di tendenza.

Situazione attuale: l’indebolimento temporaneo dell’alta pressione sulla nostra penisola, porta al proliferare della nuvolosità di tipo medio-basso che oggi ricopre vasti settori del nostro Paese. Gli addensamenti più importanti quest’oggi riguardano soprattutto le regioni del versante tirrenico, vasti tratti dell’Appennino centro-settentrionale ed anche la Valpadana. Il contesto termico rimane sempre attestato su valori temperati e la ventilazione risulta moderata meridionale. Segnaliamo anche delle residue precipitazioni concentrate soprattutto su Liguria e Toscana. Mari da poco mossi a mossi per risacca meridionale da sud-ovest. 

L’ultimo ruggito dell’anticiclone. 

In queste ore la protezione dell’alta pressione sulla nostra penisola risulta meno efficace; sperimentiamo infatti un moderato rinforzo della ventilazione meridionale che accumula nuvolosità di tipo medio-basso su diversi settori d’Italia, risultando particolarmente densa lungo le coste dei versanti tirrenici. 

Trattasi in ogni caso di una condizione temporanea cui farà seguito già entro sabato 30 gennaio, un nuovo rinforzo dell’alta pressione a partire dai settori più occidentali dell’Europa e del Mediterraneo. L’ultima enfasi dell’anticiclone riguarderà il nostro Paese proprio a cavallo tra sabato 30 gennaio e lunedì primo febbraio. Entro questo lasso temporale prevediamo una nuova risalita delle temperature alle quote superiori, il probabile avvento di una moderata fase favonica su parte delle regioni settentrionali, una generale attenuazione della nuvolosità di tipo basso lungo le coste tirreniche del Paese, anche se probabilmente non assisteremo ad una sua completa dissipazione. 

I giorni della merla registrano ancora una volta pesanti anomalie termiche positive. 

In ambito europeo, il bilancio termico di quest’ultima parte di gennaio vedrà ancora una volta predominare le anomalie termiche positive a scapito di quelle negative. Tale condizione è determinata proprio dalla presenza di una forte ventilazione occidentale che, investendo tutta l’Europa, ha trascinato con sè masse d’aria umide e temperate sino al cuore dell’Europa orientale e della Russia. Le masse d’aria più gelide si sono pertanto ritirate sulla Siberia centrale ed orientale, senza svolgere alcun ruolo nella circolazione atmosferica del nostro inverno. 

La svolta fresca ed instabile nord-atlantica. 

La novità positiva che emerge quest’oggi dal quadro previsionale generale, riguarda l’avvento di una nuova fase instabile/perturbata che potrebbe coinvolgere il nostro Paese a partire dalla seconda settimana di febbraio. Un ribasso del Fronte Polare in oceano e la formazione di una vistosa figura di bassa pressione con annesso sistema frontale ben strutturato, porterebbe un sensibile cambiamento delle condizioni atmosferiche sul nostro Paese. 

Ancora incerta la posizione del sistema frontale associato a tale saccatura, anche se le prime stime in merito la sua posizione, sembrerebbero sposare la tesi di un’evoluzione "occidentale". L’Italia verrebbe dapprima interessata da un flusso di correnti tiepide ed umide meridionali con precipitazioni copiose lungo il versante tirrenico ed al nord, in seguito col passaggio del fronte freddo potrebbero verificarsi nevicate a quote medio-basse in grado di imbiancare Alpi ed Appennino sino a quote modeste. 

Questa al momento la linea di tendenza più accreditata. Conferme o smentite nei prossimi aggiornamenti. 


 

 


 


Autore : William Demasi